Apple: «Più tutela per la privacy»
Già favorevole a una legge federale per la protezione della privacy, il ceo di Apple è favorevole a una legislazione che permetta ai consumatori di tenere traccia e cancellare «on demand» i dati che li riguardano. L’idea è stata scritta nero su bianco da Tim Cook in un editoriale sulla rivista Time. Secondo il numero uno del produttore di iPhone, «una legislazione federale sulla privacy che sia completa e significativa non dovrebbe solo mettere il consumatore nelle condizioni di controllare i propri dati ma anche di gettare luce sugli attori che trafficano i loro stessi dati da dietro le quinte...attualmente non c'è alcuno standard federale che protegga gli americani da queste pratiche». Per questo, ha sostenuto Cook, la Federal Trade Commission (l'equivalente dell'AgCom italiana) dovrebbe «creare una clearing house per i broker di dati, obbligando questi ultimi a registrarsi e dando ai consumatori la possibilità di tenere traccia delle transazioni con cui i loro dati sono stati venduti e il potere di cancellare i dati stessi che li riguardano on demand, liberamente, facilmente e online, una volta per tutte».
La proposta di Cook segue il pressing sui giganti tech e dei social media esercitato dai legislatori Usa, che hanno chiamato a testimoniare i leader più rilevanti tra cui Mark Zuckerberg (Facebook) e Jack Dorsey (Twitter).