Il Sole 24 Ore

SocGen, scatta l’allarme profitti per il calo del trading

Per la divisione previsti ricavi in flessione del 20% nel quarto trimestre 2018

- —Mo.D.

Il post trading non premia. E così settimana scorsa Bnp Paribas ha deciso di chiudere le attività e ieri è stata la volta di Société Générale. Ufficialme­nte nessuna decisione è ancora stata presa, ma il profit warning lanciato dal gruppo sui ricavi della divisione trading non fanno presagire sviluppi positivi. Naturalmen­te immediata è stata la reazione in Borsa: il titolo della terza banca francese ha rgistrato un tonfo del 5,7% chiudendo a 28,50 euro per azione.

Nel dettaglio l’istituto di credito ha lanciato un profit warning per il quarto trimestre prevedendo un calo dei ricavi del 20% nelle attività di trading. SocGen ha commentato attribuend­o la flessione all’impatto di «una situazione di mercato sfidante nei mercati dei capitali globali». A doppia cifra anche il calo sull’intero esercizio, stimano in un -10% circa rispetto all’anno precedente. A pesare sui conti del quarto trimestre, inoltre, anche oneri per 240 milioni di euro legati ad alcune dismission­i, come la cessione divisione in Serbia. La divisione retail banking, invece, dovrebbe vedere risultati soliti con i risultati delle attività francesi in linea con le stime del gruppo.

La notizia non si esaurirebb­e nel profit warning, però. Secondo quanto riportato da Bloomberg, infatti, il gruppo bancario sta consideran­do di chiudere la propria divisione di trading alla luce degli ultimi risultati. Una prima decisione in questa direzione era arrivata alla fine dello scorso anno, quando SocGen aveva chiuso il desk di Hong Kong della divisione trading. Inoltre nel perseguire questa strategia non sarebbe da sola. Proprio la settimana scorsa, infatti, Bnp Paribas aveva annunciato la chiusura delle operazioni di post-trading.

La società del gruppo SocGen, che si occupa di post-trading, si chiama Descartes Trading e a fine 2017 gestiva asset per 4,1 miliardi di euro. Una controllat­a, con sedi operative a Parigi e Londra, che ha prodotto utili per un milione di euro tra il 2015 e il 2017. Una cifra, evidenteme­nte, non ritenuta adeguata.

Le banche francesi non sono le uniche a vivere un momento delicato. Dagli Stati Uniti le ultime trimestral­i hanno evidenziat­o per JP Morgan Chase e Goldman Sachs Group risultati inferiori alle previsioni degli analistri sul fronte dei ricavi da trading, mentre Citigroup ha registrato una flessione del 21% del trading nel fixed-income. In Europa, poi, anche per Deutsche Bank l’ultimo trimestre dello scorsao anno ha visto risultati deboli.

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