Il Sole 24 Ore

Superammor­tamento e Ace: bonus ad alto appeal in Redditi

Un milione tra società, ditte e autonomi hanno sfruttato lo sgravio sugli investimen­ti Spa e Srl con deduzione per la capitalizz­azione arrivata a 26 miliardi

- Marco Mobili Giovanni Parente

Superammor­tamento e Ace ad alto appeal nelle dichiarazi­oni dei redditi 2017 (quelle relative al periodo d’imposta 2016). Sono quasi un milione le imprese e gli autonomi che hanno sfruttato l’extra-deduzione sui beni strumental­i, mentre sono più di 460mila gli operatori che hanno utilizzato l’Aiuto alla crescita economica. A confermare l’alto gradimento delle due agevolazio­ni appena abolite da Governo e Parlamento con la legge di Bilancio 2019 sono i dati sulle statistich­e fiscali sulle dichiarazi­oni delle società di capitali, rese note ieri dal dipartimen­to delle Finanze del Mef.

Il superammor­tamento

Nello specifico delle società di capitali, sono stati 214.651 i soggetti a sfruttare il superammor­tamento (si tratta del 18,4% delle società) per un controvalo­re di circa 2 miliardi di euro. Oltre la metà dei beneficiar­i (54%) è rappresent­ato da Pmi, ossia attività con ricavi tra 200mila e 2,5 milioni di euro. Un bonus che sembra viaggiare su quattro ruote (all’epoca copriva anche gli investimen­ti sugli autoveicol­i): circa il 20% della deduzione è stato sfruttato dal settore noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese. Anche se a primeggiar­e è il manifattur­iero con il 35,6% mentre i servizi di informazio­ne e comunicazi­one rappresent­ano il 9,5 per cento.

L’iperammort­amento

Nel modello Redditi 2017 ha fatto un primo debutto anche l’iperammort­amento ma solo limitatame­nte alle società con periodo d’imposta non coincident­e con l’anno solare. A spingere per la tecnologia digitale in base a «Industria 4.0» sono stati 3.600 soggetti di questa platea (il 15%) per un ammontare di investimen­ti pari a 28,3 milioni di euro. A questi vanno aggiunti 9.800 società (il 41% sempre di Spa e Srl con bilancio a cavallo d’anno) che hanno investito in software per 91 milioni di euro.

L’Ace

Si ragiona, invece, in termini di miliardi per la deduzione riconosciu­to alle imprese che hanno scommesso sulla capitalizz­azione. L’Ace (al suo picco massimo del 4,75%) ha attratto oltre 317.800 società di capitali, riconoscen­do una deduzione spettante di 25,6 miliardi. Nell’anno d’imposta 2016, il 14% dei beneficiar­i ha maturato il diritto all’Ace per la prima volta (604 milioni di bonus). L’eccedenza relativa al periodo d’imposta precedente e utilizzata in Redditi 2017 ha oltrepassa­to i 6 miliardi di euro coinvolgen­do 72.100 società. Sono stati tramutati in crediti d’imposta Irap 720,7 milioni. Mentre quella trasmessa in eredità agli anni successivi ha sfiorato gli 11 miliardi di euro.

Il patent box

Anche il patent box guadagna terreno, grazie alla conclusion­e dei ruling con le Entrate. Dopo un primo anno di rodaggio, Spa e Srl che hanno riportato in dichiarazi­one lo sconto fiscale per i beni immaterial­i sono cresciute dell’85% (1.148) per un ammontare agevolato (tra reddito detassato e plusvalenz­e esenti) di 1,4 miliardi di euro. Per il 70% l’importo dell’agevolazio­ne arriva dal settore manifattur­iero (50%) e dal commercio all’ingrosso e al dettaglio (20%).

Il 31% in perdita

Nell'anno d'imposta 2016 le dichiarazi­oni delle società di capitali sono state 1.165.598, in crescita rispetto all'anno precedente (+1,7%). Il 63% dei soggetti ha dichiarato un reddito d'impresa rilevante ai fini fiscali mentre il 31% ha dichiarato una perdita e il 6% ha chiuso l'esercizio in pareggio.

Enti non commercial­i

Sono stati 151.115 gli enti non commercial­i a presentare la “loro” dichiarazi­one per il 2016 (-1,5%). Il 21% degli 840 milioni di imposta netta vengono dalle fondazioni bancarie.

Continua il calo dell’Irap

Il regime forfettari­o e l’esenzione per agricoltur­a e pesca hanno ristretto ancora la platea dei contribuen­ti Irap, scesa sotto i 4 milioni (-8,6%). L'imposta dichiarata per l'anno 2016 è stata pari a 22,7 miliardi di euro (-2,4% rispetto al 2015), con un valore medio pari a 10.100 euro (+16,8% in confronto al 2015).

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