Superammortamento e Ace: bonus ad alto appeal in Redditi
Un milione tra società, ditte e autonomi hanno sfruttato lo sgravio sugli investimenti Spa e Srl con deduzione per la capitalizzazione arrivata a 26 miliardi
Superammortamento e Ace ad alto appeal nelle dichiarazioni dei redditi 2017 (quelle relative al periodo d’imposta 2016). Sono quasi un milione le imprese e gli autonomi che hanno sfruttato l’extra-deduzione sui beni strumentali, mentre sono più di 460mila gli operatori che hanno utilizzato l’Aiuto alla crescita economica. A confermare l’alto gradimento delle due agevolazioni appena abolite da Governo e Parlamento con la legge di Bilancio 2019 sono i dati sulle statistiche fiscali sulle dichiarazioni delle società di capitali, rese note ieri dal dipartimento delle Finanze del Mef.
Il superammortamento
Nello specifico delle società di capitali, sono stati 214.651 i soggetti a sfruttare il superammortamento (si tratta del 18,4% delle società) per un controvalore di circa 2 miliardi di euro. Oltre la metà dei beneficiari (54%) è rappresentato da Pmi, ossia attività con ricavi tra 200mila e 2,5 milioni di euro. Un bonus che sembra viaggiare su quattro ruote (all’epoca copriva anche gli investimenti sugli autoveicoli): circa il 20% della deduzione è stato sfruttato dal settore noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese. Anche se a primeggiare è il manifatturiero con il 35,6% mentre i servizi di informazione e comunicazione rappresentano il 9,5 per cento.
L’iperammortamento
Nel modello Redditi 2017 ha fatto un primo debutto anche l’iperammortamento ma solo limitatamente alle società con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare. A spingere per la tecnologia digitale in base a «Industria 4.0» sono stati 3.600 soggetti di questa platea (il 15%) per un ammontare di investimenti pari a 28,3 milioni di euro. A questi vanno aggiunti 9.800 società (il 41% sempre di Spa e Srl con bilancio a cavallo d’anno) che hanno investito in software per 91 milioni di euro.
L’Ace
Si ragiona, invece, in termini di miliardi per la deduzione riconosciuto alle imprese che hanno scommesso sulla capitalizzazione. L’Ace (al suo picco massimo del 4,75%) ha attratto oltre 317.800 società di capitali, riconoscendo una deduzione spettante di 25,6 miliardi. Nell’anno d’imposta 2016, il 14% dei beneficiari ha maturato il diritto all’Ace per la prima volta (604 milioni di bonus). L’eccedenza relativa al periodo d’imposta precedente e utilizzata in Redditi 2017 ha oltrepassato i 6 miliardi di euro coinvolgendo 72.100 società. Sono stati tramutati in crediti d’imposta Irap 720,7 milioni. Mentre quella trasmessa in eredità agli anni successivi ha sfiorato gli 11 miliardi di euro.
Il patent box
Anche il patent box guadagna terreno, grazie alla conclusione dei ruling con le Entrate. Dopo un primo anno di rodaggio, Spa e Srl che hanno riportato in dichiarazione lo sconto fiscale per i beni immateriali sono cresciute dell’85% (1.148) per un ammontare agevolato (tra reddito detassato e plusvalenze esenti) di 1,4 miliardi di euro. Per il 70% l’importo dell’agevolazione arriva dal settore manifatturiero (50%) e dal commercio all’ingrosso e al dettaglio (20%).
Il 31% in perdita
Nell'anno d'imposta 2016 le dichiarazioni delle società di capitali sono state 1.165.598, in crescita rispetto all'anno precedente (+1,7%). Il 63% dei soggetti ha dichiarato un reddito d'impresa rilevante ai fini fiscali mentre il 31% ha dichiarato una perdita e il 6% ha chiuso l'esercizio in pareggio.
Enti non commerciali
Sono stati 151.115 gli enti non commerciali a presentare la “loro” dichiarazione per il 2016 (-1,5%). Il 21% degli 840 milioni di imposta netta vengono dalle fondazioni bancarie.
Continua il calo dell’Irap
Il regime forfettario e l’esenzione per agricoltura e pesca hanno ristretto ancora la platea dei contribuenti Irap, scesa sotto i 4 milioni (-8,6%). L'imposta dichiarata per l'anno 2016 è stata pari a 22,7 miliardi di euro (-2,4% rispetto al 2015), con un valore medio pari a 10.100 euro (+16,8% in confronto al 2015).