Addio agli sconti che hanno ridotto il tax rate
Il superammortamento e, soprattutto, la maxi-Ace hanno attenuato il carico fiscale delle società di capitali nell’esercizio 2016. Due agevolazioni che, però, sono state appena cancellate dalla legge di Bilancio 2019. Benefici in termini di riduzione del tax rate anche dal patent box che comincia ad avere importi rilevanti a seguito della chiusura dei primi ruling.
I dati diffusi ieri dal Mef sulle dichiarazioni presentate dai soggetti Ires per il periodo di imposta 2016 evidenziano una riduzione di 5 punti percentuali dell’imponibile Ires (aggregato che è influenzato dalla deduzione Ace) rispetto al 2015, a fronte di una sostanziale stabilità del reddito d’impresa (elemento su cui impatta il superammortamento e il patent box, ma non l’Ace).
Il superammortamento, andato a regime proprio nel 2016, scontava ancora, in quell’anno, un sostanziale dimezzamento dei benefici potenziali a seguito della riduzione alla metà del coefficiente di ammortamento nell’anno di entrata in funzione. Per l’Ace, invece, l’esercizio 2016 rappresenta il record storico del bonus con un coefficiente di calcolo della deduzione pari al 4,75% (prova ne sia il fatto che la deduzione Ace esposta in dichiarazione è aumentata del 35% tra 2015 e 2016).
Entrambe le agevolazioni sono state via via depotenziate (il superammortamento passando dal 40% al 30% e l’Ace con la drastica riduzione del coefficiente che per il 2018 è dell’1,5%) per poi essere definitivamente cancellate dalla legge di Bilancio 2019, che le ha sostituite con la mini-Ires su investimenti e costo dei neoassunti. Ma quest’ultima si caratterizza per un’estrema complessità di calcolo e quindi potrebbe risultare molto meno attraente.