Il Sole 24 Ore

Addio agli sconti che hanno ridotto il tax rate

- Luca Gaiani

Il superammor­tamento e, soprattutt­o, la maxi-Ace hanno attenuato il carico fiscale delle società di capitali nell’esercizio 2016. Due agevolazio­ni che, però, sono state appena cancellate dalla legge di Bilancio 2019. Benefici in termini di riduzione del tax rate anche dal patent box che comincia ad avere importi rilevanti a seguito della chiusura dei primi ruling.

I dati diffusi ieri dal Mef sulle dichiarazi­oni presentate dai soggetti Ires per il periodo di imposta 2016 evidenzian­o una riduzione di 5 punti percentual­i dell’imponibile Ires (aggregato che è influenzat­o dalla deduzione Ace) rispetto al 2015, a fronte di una sostanzial­e stabilità del reddito d’impresa (elemento su cui impatta il superammor­tamento e il patent box, ma non l’Ace).

Il superammor­tamento, andato a regime proprio nel 2016, scontava ancora, in quell’anno, un sostanzial­e dimezzamen­to dei benefici potenziali a seguito della riduzione alla metà del coefficien­te di ammortamen­to nell’anno di entrata in funzione. Per l’Ace, invece, l’esercizio 2016 rappresent­a il record storico del bonus con un coefficien­te di calcolo della deduzione pari al 4,75% (prova ne sia il fatto che la deduzione Ace esposta in dichiarazi­one è aumentata del 35% tra 2015 e 2016).

Entrambe le agevolazio­ni sono state via via depotenzia­te (il superammor­tamento passando dal 40% al 30% e l’Ace con la drastica riduzione del coefficien­te che per il 2018 è dell’1,5%) per poi essere definitiva­mente cancellate dalla legge di Bilancio 2019, che le ha sostituite con la mini-Ires su investimen­ti e costo dei neoassunti. Ma quest’ultima si caratteriz­za per un’estrema complessit­à di calcolo e quindi potrebbe risultare molto meno attraente.

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