«Un aiuto ai giovani notai con il prestito d’onore»
In 18 mesi erogati 8 milioni per l’avvio dello studio La Cassa paga gli interessi
La Cassa del notariato festeggia i suoi primi 100 anni. Per celebrare questo traguardo, ha organizzato per oggi un convegno dal titolo «Futuro, diritti e globalizzazione asimmetrica».
Presidente Mistretta di cosa si parlerà al convegno di oggi ?
È una giornata a cui si sono iscritti oltre 700 notai ed è divisa in due parti. Ci sarà prima una riflessione diretta al mondo, cioè al nostro presente verso il futuro di questa globalizzazione dove i diritti hanno qualche problema ad essere collocati. Ascolteremo personalità che hanno la capacità di leggere presente e futuro: è previsto un intervento del Cardinale Ravasi e ci sarà una tavola rotonda dove parleranno un filosofo, un’esperta di intelligenza artificiale, un imprenditore che ha costituito la prima benefit corporation italiana e un giurista. Alla categoria e alla previdenza sarà invece dedicata la seconda parte del convegno. Sarà l’occasione per confrontarci con la base e raccogliere suggerimenti per un welfare attivo.Sarà anche l’occasione per premiare i notai che hanno cento o più anni, e sono più di uno, e i più giovani notai in esercizio (28 anni).
A proposito di welfare quali iniziative nuove avete messo in campo? La più significativa è il prestito d’onore, riservato ai notai di nuova nomina, che possono chiedere alla banca con cui abbiamo fatto una convenzione fino a 60mila euro per aprire e avviare lo studio professionale senza dover dare alcuna garanzia e senza pagare gli interessi che vengono addebitati alla Cassa. Nell’ultimo anno e mezzo i giovani hanno avuto prestiti d’onore per otto milioni di euro. C’è poi la copertura sanitaria che sta per scadere e che presto sarà rinnovata e arricchita.
Avete in programma altre iniziative rivolte ai giovani?
Nella nostra categoria, nei prossimi due anni, saranno immessi mille nuovi notai e quindi la Cassa sta cambia in base all’anzianità contributiva. Attualmente l’assegno medio erogato dalla Cassa è pari a 3.950 euro netti al mese
La Cassa del notariato nasce nel 1919 con lo scopo di erogare un «assegno di integrazione» per garantire ai pensando di ampliare il welfare innovativo diretto a sostenere la professione. Vogliamo trovare idee, progetti specifici e master da finanziare e il Convegnodi oggi è l’occasione per raccogliere proposte e stimoli dalla base.
Nella Cassa del notariato si registra il gap tra donne e uomini presente in molte professioni?
Da noi le donne sono aumentate in maniera importante, rappresentano il 35% dei notai e fra le giovani leve siamo praticamente alla pari. I motivi sono due, le donne sono più studiose, e quindi vincono il concorso più facilmente, inoltre è una professione che consente di gestire anche la famiglia.
Nella categoria non c’è differenza tra uomini e donne e neppure i clienti sembrano avere una “preferenza” di genere.
La Cassa è pronta all’arrivo di altri duemila notai entro il 2020? Nell’attuale bilancio attuariale abbiamo già incorporato i nuovi ingressi. Sicuramente è un elemento che chiede di prestare attenzione all’equilibrio dell’ente. I giovani sono una risorsa importante, perché pagheranno le pensioni degli anziani. È da sottolineare che nella nostra Cassa l’età pensionabile è di 75 anni. La longevità degli italiani è un’ottima cosa, ma nella previdenza va gestita. notai un’entrata minima annuale (pari a 28.288 euro). Questa esigenza nasce perché i notai per legge devono garantire la loro presenza anche in zone dove la richiesta dei loro servizi è marginale. L’integrazione è soggetta a una serie di limiti e viene ricalcolata ogni anno in base al repertorio medio
3.
Il “reddito” garantito