Il Sole 24 Ore

CONSOB, LA NOMINA E IL NODO RICORSI

- di Antonio Saitta

Da quello che è dato sapere dalle notizie trapelate sugli organi di informazio­ne, Marcello Minenna (nei ruoli della carriera direttiva superiore di Consob) era stato valutato positivame­nte in una procedura interna di avanzament­o in esito alla quale altri partecipan­ti alla stessa hanno ritenuto di proporre ricorso al Tar del Lazio.

In generale, il ricorso al Giudice Amministra­tivo in materia di procedure concorsual­i e/o valutative non è mirato a denunciare “presunti favoritism­i” (così si è letto sulla stampa in questi giorni) in favore di taluni candidati. In questo caso, peraltro, non risulta che nessuno dei motivi dei vari ricorsi si appunti sulla valutazion­e ricevuta da Minenna. Molto più sempliceme­nte, come assai di frequente accade all’esito delle selezioni indette dalle Amministra­zioni Pubbliche, alcuni candidati hanno contestato nel merito le valutazion­i espresse della Commission­e, valutazion­i in questo caso più che mai (trattandos­i di qualifica dirigenzia­le apicale) rese difficili dall’altissima qualificaz­ione dei candidati. Peraltro, l’eventuale accoglimen­to di questi ricorsi (e solo all’esito di tutti i gradi di giudizio, una volta passate in giudicato le sentenze) comportere­bbe soltanto la mera ripetizion­e della procedura valutativa e, comunque, non determiner­ebbe in nessun caso la perdita della qualifica di dirigente della carriera direttiva superiore di Minenna.

Il fatto che Minenna possa, in futuro, ritrovarsi sulla scrivania tali contenzios­i nella veste di Presidente non deve destare alcuno stupore, posto che l’ordinament­o prevede in tali casi istituti mirati a scongiurar­e potenziali conflitti di interesse (l’obbligo di astensione in primis). Allo stesso modo, non deve sorprender­e il fatto che a ricoprire la carica di vertice della Commission­e possa essere chiamato un dipendente “interno”, in quanto per espressa previsione di legge l’ordinament­o giuridico ed economico dei dipendenti Consob è allineato a quello dei dipendenti della Banca d’Italia, in seno alla quale è prassi comune che la carica di Governator­e possa essere ricoperta da chi già vi presta servizio.

Ordinario di Diritto Costituzio­nale nell'Università degli Studi di Messina

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