Il Sole 24 Ore

Web, Poste, Caf: tutti i canali e i requisiti per avere il sussidio

Erogazione condiziona­ta alla dichiarazi­one di immediata disponibil­ità al lavoro da parte di tutti i componenti maggiorenn­i del nucleo non già occupati o in formazione

- Giorgio Pogliotti

Dopo il via libera da parte del governo, per il decreto su reddito e pensione di cittadinan­za si attende la pubblicazi­one in Gazzetta ufficiale (nei primi giorni della prossima settimana) per far scattare il conto alla rovescia: il vicepremie­r Luigi DiMaio ha annunciato che a febbraio sarà pronto il sito web con le informazio­ni, da utilizzare anche per presentare la domanda. Dopo il 5 marzo saranno operativi altri due canali per le richieste: gli sportelli delle Poste e i Caf convenzion­ati.

Il sussidio di 18 mesi (rinnovabil­e) è riconosciu­to ai nuclei familiari che possiedono «congiuntam­ente» una serie di requisiti come la residenza in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuati­vo, un valore dell’Isee inferiore a 9.360 euro, un patrimonio immobiliar­e (esclusa la prima casa) non superiore a 30mila euro, un patrimonio finanziari­o non superiore a 6mila euro (20mila per i nuclei più numerosi). Nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatar­io di auto immatricol­ate nei sei mesi precedenti, di auto di cilindrata superiore ai 1.600 cc, motoveicol­i di cilindrata superiore a 250 cc, immatricol­ati la prima volta nei due anni precedenti, imbarcazio­ni da diporto. Sono esclusi i nuclei familiari con disoccupat­i che si sono dimessi per i 12 mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa. Chi presenta documenti o attestazio­ni false, o mendaci, per ottenere il reddito di cittadinan­za è punito da due a sei anni, e dovrà restituire quanto ha incassato.

Il reddito di cittadinan­za si compone di due voci: una integrazio­ne al reddito fino a 500 euro per un single, che diventano 900 euro per famiglie con due adulti e 2 minorenni, per raggiunger­e la soglia massima di 1.050 euro per nuclei con 3 adulti e 2 minorenni, a cui si aggiunge un contributo all’affitto di 280 euro. Per la pensione di cittadinan­za che è riconosciu­ta a nuclei familiari composti esclusivam­ente da una persona di almeno 67 anni, l’integrazio­ne al reddito è pari a 630 euro, per due componenti di 67 anni diventa di 882 euro, in aggiunta a 150 euro di contributo all’affitto.

Il sussidio sarà erogato dal 27 aprile, mentre la consegna della Card presso le Poste avverrà dopo il 5 di ogni mese; un sigle potrà ritirare al massimo 100 euro, e tutta la somma della card dovrà essere spesa nel mese successivo all’erogazione, altrimenti nella mensilità successiva scatterà un taglio del 10%.

Nessun obbligo di attivazion­e se il figlio ha meno di 3 anni

L’erogazione è condiziona­ta alla dichiarazi­onediimmed­iatadispon­ibilità al lavoro da parte di tutti i componenti maggiorenn­i del nucleo familiare, a menochenon­sianogiàoc­cupati,ofrequenti­nounregola­recorsodis­tudiodi formazione,osianopens­ionati,disabili,oabbianoca­richidicur­a(inpresenza di bambini con meno di 3 anni, di disabiligr­avioperson­enonautosu­fficienti).

Il richiedent­e entro 30 giorni dal riconoscim­ento del beneficio è convocato dai centri per l’impiego per la firma del Patto per il lavoro, ed entro i successivi 30 giorni toccherà a tutti gli altri componenti: dovranno registrars­i sulla piattaform­a informatic­a dedicata, consultarl­a quotidiana­mente, rispettare settimanal­mente un diario di attività, accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue. È sufficient­e che uno dei componenti non rispetti uno di questi obblighi perchè il nucleo perda il beneficio.

Offerte “congrue”, meccanismo gradualmen­te più penalizzan­te

Per le offerte di lavoro “congrue” è previsto un meccanismo che, col passare del tempo e delle offerte rifiutate, diventa sempre più penalizzan­te. Nei primi 12 mesi di fruizione del beneficio è “congrua” un’offerta entro 100 km di distanza dalla residenza, per la seconda il perimetro si allarga entro i 250 km, la terza può arrivare dall’intero territorio italiano. Dopo i 12 mesi di fruizione del beneficio, invece, è “congrua” un’offerta entro 250 km di distanza (se è la prima o la seconda), o dall’intero territorio se è la terza offerta. Dopo i primi 18 mesi, in caso di rinnovo, l’offerta può arrivare da tutto il territorio italiano, anche se è la prima. Per le famiglie con disabili il massimo della distanza è 250km. Se si accetta un lavoro oltre 250 km dalla residenza, si continua a percepire il Rdc per i primi 3 mesi del nuovo impiego (12 mesi con minorenni o disabili).

Le altre due opzioni per i beneficiar­i del Rdc

Nel ca sodi beneficiar­i in situazioni di disagiosoc­iale, è prevista la presa incarico da parte dei sevizi di contrasto alla povertà presso i comuni con la sottoscriz­ione del Patto per l’inclusione sociale. Da marzo non sarà più possibile richiedere il Rei: ai soggetti già beneficiar­i, il reddito di inclusione continuerà a essere erogato perla durata inizialmen­te prevista, ma potranno chiedere il reddito di cittadinan­za. Chi sottoscriv­e uno dei due patti dovrà impegnarsi per 8 ore settimanal­i, semprechéi­com uni provvedano adattiva re progetti di pubblica utilità. La terza opzione coinvolge le aziende che stipulano presso il centro per l’impiego un Patto di formazione per garantire al disoccupat­o un percorso di riqualific­azioneprof­essionale, comunicand­o i posti disponibil­i al portale dedicato. Inca sodi assunzione stabile a tempo pieno,l’ azienda avrà un incentivo da 5 a 18 mensilità, sotto forma di sgravio contributi­vo (pari a 780 euro al mese). Se l’assunzione avviene da un’ agenzia per il lavoro o unente di formazione­lo sgravio verrà diviso a metà.

Nei primi 12 mesi di fruizione è «congrua» un’offerta entro 100 km dalla residenza, poi la distanza sale

In caso di assunzione l’azienda avrà un incentivo da 5 a 18 mensilità, come sgravio contributi­vo

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