Il Sole 24 Ore

Brittin (Google): sfida digitale grande occasione per le aziende

Per il presidente Emea del colosso web «il Paese deve essere ottimista» perché «le piccole imprese hanno la capacità di muoversi con rapidità» - Sulla web tax: «Servono regole chiare»

- Andrea Biondi

«Questo è il momento dell’Italia». Matt Brittin, presidente Emea di Google, lo dice spesso durante la sua intervista al Sole 24 Ore, dopo aver partecipat­o a l“taglio del nastro” di Connext, la due giornidi partenaria­to organizzat­a da Confindust­ria al Mi Codi Milano. In quest’ambito Google el’associazio­ne degl iindustria lihanno dato il via a un piano di collaboraz­ione a favore della trasformaz­ione digitale delle imprese, basato su quattro direttrici: supporto all’internazio­nalizzazio­ne; formazione sulle competenze digitali; aumento della presenzaon­line delleimpre­se; a deguato sfruttamen­to da parte delle Pmi delle potenzia litàdi machine learning e intelligen­za artificial­e. Alla base c’è ovviamente l’innovazion­e. Quella che ha fatto parlare Matt Brittin della «“mucca connessa”. In un allevament­o nei Paesi Bassi ai collari delle mucche sono statiappli­cati sensori per tenere sotto controllo parametri e produttivi­tà». Maanche quel l’innovazion­e chealui–inglese, exsportivo chehapreso parte alle Olimpiadi di Seul del 1988 nel canottaggi­o, ma che ha anche un passato neimedia comedirett­ore commercial­e del Trinity Mirror, proprietar­io del Daily Mirrore di una dozzinadia­ltre testate regionali–fadire mentreos serva la sed edel Sole 24 Orecheè «tutto diverso da quando frequentav­o il mondo de i media. Allora c’erano le rotative neipalazzi che si sentivano, eccome». Cambiament­o, dunque, ma visto come sinonimo di opportunit­à. «Questo è un momento molto importante per l’Italia. Grazieal web le piccole imprese possono fare quello che un tempo era riservato solo alle grandi: allargare i confini del propriobus­iness. Con il nostro progetto vogliamo arrivare a questo».

Un progetto condiviso con Confindust­ria.

Confindust­ria ha 160mila aziende associate e 4 milioni di addetti in queste società. Sono felice di aver annunciato questo accordo. Per quanto ci riguarda, Google è in Italia da 18 anni. Le imprese ci dicono che se usano il digitale hanno successo, ma ci sono dei significat­ivi gap in termini di digital skills. E quindi questa partnershi­p verte sul portare competenze e strumenti - insieme - per aiutare le imprese a combattere la recessione.

In Italia però dal punto di vista delle infrastrut­ture digitali non siamo certo al top. Non rischia di essere uno scoglio troppo grande? Èvero che l’Italia è indietro sulv ersante del digitale. Lo dice la stessa Ue: il Paese è 25esimo in graduatori­a. Questo però ha il sapore dell’opportunit­à. Perché l’Italia dovrebbe essere ottimista? Perché le piccole imprese hanno capacità e possibilit­à dimuoversi'con'la rapidità che serve. Tipicament­e non usano il web. Mainternet­è inespansio­ne;'i consumator­i sono sempre di più online. E quello che abbiamo imparato neglianni, in cui abbiamo formato con i nostri programmi 40mila piccole imprese, è che la maggior parte delle imprese che hann oaccelerat­o sul digitale hanno poi registrato una crescita nel business.

Quali settori vede potenzialm­ente più avvantaggi­ati?

Penso al food, fashion, design. C’è grande domanda, la gente desidera il made in Italy e oggi è possibile raggiunger­e l’intero pianeta. L’opportunit­à è davvero grande, ora è il momento per l’Italia.

L’Italia è comunque tecnicamen­te in recessione e l’economia europea sta rallentand­o.

Proprio per questo va sottolinea­to quanto le aziende che sono online, fanno marketing online, crescano più rapidament­e, assumano di più ed esportino di più di quelle che non usano il digitale. È un fatto.

Il Governo italiano ha inserito nella legge di Bilancio la web tax: sul 3% delle vendite delle grandi compagnie. Non proprio una scelta che va nella vostra direzione. Ovviamente siamo pronti e disposti a pagare quello che ci si chiede di pagare. Ciò che vorremmo però sono regole chiare. E invece spesso ci sono proposte diverse da Paesi diversi.

La tematica fiscale vi vede spesso tirati in ballo. Ma anche i rapporti con la Ue sono complessi. Dopo le due multe per Google Shopping da 2,4 miliardi e per Android da 4,3 miliardi potrebbe arrivarne un’altra per AdSense, sempre in tema di concorrenz­a e sempre per miliardi.

Non so ovviamente cosa deciderà la Commission­e. Nel quadro dei nostri rapporti con l’Europa ci sono stati momenti in cui non siamo d’accordo. Contro queste decisioni abbiamo fatto appello. Dico in generale che il digitale porta con sé novità da studiare al meglio, per evitare effetti indesidera­ti. Porto anche l’esempio del copyright. Noi vogliamo una riforma, ma vogliamo evitare conseguenz­e inattese che vediamo nella proposta Ue.

Secondo lei quale ruolo può giocare l’Italia in Europa? Con l’ uscita della Gran Bretagna ci sarannodei nuovi equilibri e l’ Italia può fare in modo che l’ Europa abbia una visione del digitale che funzioni per tutti, anche per i paesi piccoli e le piccole imprese.

Ha toccato il tema Brexit. Voi non vi siete esposti granché.

Non è così. Siamo una multinazio­nale e dobbiamo mantenere una posizione di assoluta neutralità. È chiaro però che avendo nel nostro gruppo talenti internazio­nali, anche in Uk, l’incertezza, soprattutt­o quella legata al “no deal” investe anche noi come investe e preoccupa tante altre società.

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Food, fashion e design tra i settori che possono trarre i maggiori vantaggi

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Le aziende molto attive nel marketing digitale crescono, esportano e assumono di più

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IPP All’ombra di Citylife. Connext è stato organizzat­o nel centro congressi MiCo: alle spalle sorgono le tre torri Hadid, Libeskind e Isozaki
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Innovatore­Matt Brittin, presidente Emea Google della divisione Business & Operations, ieri ha partecipat­o all’apertura di Connext presso il centro congressi MiCo di Milano

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