E il ministro zittisce l’ex collega Brunetta
Tria non nasconde il nervosismo e invita al silenzio il deputato Fi
«Stai zitto, su». Il passaggio dell’informativa in cui Tria sottolinea le «certezze» che il Paese deve dare agli investitori sui programmi infrastrutturali scatena Montecitorio. Ma tra le tanti voci dell’opposizione è quella di Renato Brunetta (Fi) ad attirare l’attenzione del ministro, e l’invito al silenzio che gli guadagna anche il rimbrotto del presidente della Camera: «Qui la parola la do io», lo avverte Fico.
Nell’emiciclo di Montecitorio, in effetti, l’invito è suonato un po’ troppo informale; e rivelatore del nervosismo nascosto dietro al classico aplomb del ministro. Ma anche della lunga familiarità con Brunetta, di cui Tria è stato collega alla facoltà di economia di Roma Tor Vergata, consigliere a Palazzo Vidoni dove Brunetta era ministro nel 2010 quando l’attuale inquilino del Mef è diventato presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione. Tria e Brunetta sono stati nel passato recente anche coautori di diversi articoli, come quello pubblicato sul Sole 24 Ore del 9 marzo 2017. Il titolo era «Superare i tabù per salvare Unione ed euro», ed è stato compulsato da tutti gli analisti il 30 maggio scorso per capire le posizioni di un Tria subentrato in extremis nella casella del Mef a Paolo Savona per lo stop del Quirinale. Da mesi, però, le strade dei due si sono separate: i botta e risposta in commissione Bilancio sono diventati un classico nelle audizioni del ministro. E ora sono sbarcate in Aula.