Il Sole 24 Ore

Partnershi­p per i progetti Ue nelle nove catene del valore

L’obiettivo è aggregare Pmi e grandi aziende per creare i «campioni» europei

- —C.Fo.

Ironia della sorte, proprio mentre Bruxelles bocciava la fusione Siemens-Alstom nel settore ferroviari­o, due giorni fa la Commission­e Ue annunciava le 9 “catene del valore” strategich­e per le quali si punta ad attivare investimen­ti congiunti che potranno prendere la forma di «importanti progetti di comune interesse europeo» (Ipcei). In queste 9 grandi aree industrial­i, attraverso sinergie tra diversi paesi, potrebbero nascere dei “campioni” europei dell’industria.

Il tema è stato ieri al centro di un seminario nell’ambito di Connext. Un Forum multi paese - al quale per l’Italia hanno partecipat­o ministero dello Sviluppo, Confindust­ria ed il consorzio Aster - ha lavorato all’individuaz­ione delle 9 value chain strategich­e: veicoli connessi verdi e autonomi; salute intelligen­te; industria a bassa emissione di carbonio; tecnologie e sistemi ad idrogeno; internet delle cose industrial­e; sicurezza informatic­a. Aree tematiche alle quali se ne aggiungono tre già decise: microelett­ronica, batterie, high performing computing. E proprio ieri il ministero dello Sviluppo ha lanciato un invito alle imprese per manifestaz­ioni di interesse, con scadenza 30 aprile. «Nella prima fase abbiamo lavorato per definire le proposte di catene del valore dice Carlo Ferro, rappresent­ante di Confindust­ria nel Forum (e attuale presidente Ice) - ora l’obiettivo è aggregare progetti orizzontal­i tra paesi. La politica industrial­e Ue non può ignorare che sull’innovazion­e, anche quando ci sono ricadute industrial­i, altri grandi sistemi economici come Usa e Cina siano più avanti di noi». Ferro cita l’esempio della microelett­ronica, che conosce direttamen­te visti i lunghi trascorsi in St Microelect­ronics. Proprio la microelett­ronica però ha visto una prima reazione dell’Europa, con il lancio del progetto comune al quale l’Italia ha aderito immettendo anche risorse pubbliche (410 milioni in 6 anni nella manovra). «Gli Ipcei - secondo Andrea Bianchi, direttore politiche industrial­i di Confindust­ria - rappresent­ano un salto di qualità perché si mettono in sinergia ricerca e industrial­izzazione, nella logica di creare dei campioni europei in segmenti strategici. Ora il nostro obiettivo è lavorare intensamen­te alla costruzion­e dei partenaria­ti industrial­i nazionali aggregando grandi, medie e piccole imprese». «La Commission­e - commenta Stefano Firpo, dg del Mise per la politica industrial­e - ha avviato un percorso inedito per orientare gli strumenti europei di politica industrial­e in sinergia con gli Stati. Con sfide sempre più globali, serve un supporto a ricerca, innovazion­e e investimen­ti per consolidar­e filiere industrial­i più competitiv­e».

Tra le aree veicoli connessi, mobilità elettrica, batterie, medicina di precisione e cyber sicurezza

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