Percassi: «Si va contro ogni logica di sviluppo e crescita economica»
A rischio la fase 3 di Oriocenter, progetto da 120 milioni e mille posti
«È un provvedimento incomprensibile che va contro ogni logica di sviluppo e crescita economica». Va dritto al punto Antonio Percassi, presidente di Percassi, azienda a cui fanno capo centri commerciali e reti retail con brand propri e di terzi tra cui Lego, Victoria’s Secret e Starbucks. «Perché colpire i centri commerciali che sono diventati destinazioni per famiglie, luoghi di svago e socializzazione?» si chiede per poi rilanciare. «I mall offrono servizi ai cittadini, piacciono e negli ultimi tempi il peso delle vendite domenicali è in aumento - continua -. La domenica in termini di fatturato potrebbe diventare il primo giorno della settimana». Traguardo che si allontana con la proposta di legge sulle chiusure domenicali depositata ieri in commissione. Il rischio è che inneschi una crisi occupazionale anche nelle reti retail: sarebbero a rischio moltissimi posti di lavoro, secondo Confimprese, almeno 80mila.
«È un modo per rafforzare il mondo dell’ecommerce che fa quello che vuole, è sempre aperto, senza obblighi e senza le regole che devono rispettare i negozi tradizionali. È uno scenario anticoncorrenziale». Antonio Percassi pensa ai prezzi online che fluttuano nell’arco della giornata, ai saldi e alle continue vendite promozionali nell’arco dell’anno, tutte cose che i negozianti tradizionali semplicemente non possono fare. In altre parole già oggi i dettaglianti lavorano in una posizione di svantaggio quindi, aggiunge Percassi «perché aumentare le diseguaglianze?».
La proposta di legge metterebbe a rischio la fase 3 di OrioCenter, investimento da oltre 120 milioni che porterebbe alla creazione di un migliaio di nuovi posti di lavoro. «Stiamo valutando seriamente se continuare con questo progetto che prevede spazi multifunzionali con ristorazione, intrattenimento e aree commerciali continua il presidente -. Gli spazi sono richiesti da nuovi brand internazionali che ora ci chiedono cosa sta accadendo in Italia e se continuare a investire nel nostro paese».