Il Sole 24 Ore

La notifica del ricorso chiude la lite con il 5%

Le Entrate a Telefisco: se l’avviso è pervenuto entro il 19 dicembre 2018

- Antonio Iorio

A Telefisco 2019 le Entrate hanno chiarito alcuni dubbi sulla definizion­e delle liti pendenti in Cassazione. Il Dl fiscale, in caso di vittoria del contribuen­te in entrambi i giudizi di merito, ha previsto la chiusura della lite con il pagamento del solo 5% delle imposte pretese. Circa il periodo temporale di riferiment­o, la norma lasciava qualche dubbio parlando dei ricorsi «pendenti innanzi alla Corte di cassazione», non chiarendo se fosse sufficient­e la pendenza dei termini per l’impugnazio­ne, la notifica del ricorso o la costituzio­ne in giudizio da parte dell’Avvocatura dello Stato. L’Agenzia ha precisato che per definire la lite con il 5%, oltre alla soccombenz­a dell’Ufficio in tutti i precedenti gradi, occorre la notificazi­one del ricorso per cassazione entro il 19 dicembre 2018. Quindi benefician­o del pagamento del 5% delle imposte pretese, senza interessi e sanzioni, chi ha sentenza favorevole in Ctp e in Ctr e ha già ricevuto la notifica del ricorso in Cassazione da parte dell’Avvocatura entro il 19 dicembre 2018. Conseguent­emente, chi si trova nella medesima situazione, ma ha ricevuto il ricorso dell’Avvocatura dal 20 dicembre in poi, potrebbe definire la lite con il pagamento del 15%.

Nel caso invece di giudizi intermedi in entrambi i gradi di merito, e ricorso pendente in cassazione, la definizion­e per la parte che ha dato ragione al contribuen­te va effettuata con il pagamento del 15% (resta fermo il 100% sulla quota di soccombenz­a).

Il momento rilevante per l’individuaz­ione del dovuto coincide con il 24 ottobre 2018 e pertanto pronunciam­enti successivi sono irrilevant­i. L’unica eccezione attiene la decisione della Cassazione senza rinvio, una pronuncia definitiva che pregiudica la possibilit­à di definizion­e. La norma, infatti, consente di aderire alla sanatoria solo a condizione che alla data di presentazi­one della domanda non sia intervenut­a pronuncia definitiva. In ogni caso, tale ipotesi può riguardare solo una decisione della Cassazione, poiché per le sentenze di merito (Ctp e Ctr) i termini di impugnazio­ne sono automatica­mente sospesi, con la conseguenz­a che, nelle more della presentazi­one della domanda, non possono divenire definitive.

Sussiste ancora qualche perplessit­à per l’importo da versare in caso di sentenza di rinvio della Cassazione. La norma dispone che le controvers­ie attribuite alla giurisdizi­one tributaria in cui è parte l’Agenzia, aventi ad oggetto atti impositivi, pendenti in ogni stato e grado del giudizio, compreso quello in Cassazione e anche a seguito di rinvio, possono essere definite con il pagamento del 100% del valore di lite. Ne consegue così che anche per il rinvio, secondo la regola generale, è dovuto il 100%. Il dubbio sorge perché la relazione al Dl 119/2018 precisava che con una sentenza della Cassazione con rinvio, la controvers­ia si considera pendente in primo grado senza decisione. Il nuovo comma 1-bis ha previsto che per i ricorsi pendenti in primo grado, la definizion­e possa avvenire con il pagamento del 90% (non più 100%) del valore della controvers­ia. Occorre comprender­e se, in caso di rinvio, sia dovuto il 100% o il 90%.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy