Il Sole 24 Ore

Quota 100, finora 33mila domande Lo sprint di Cagliari

Alle ore 16 di ieri arrivate all’Inps 32.882 richieste, oltre 10.200 da «statali»

- Andrea Carli Marco Rogari ROMA

È sorpasso. La provincia di Cagliari si lascia alle spalle quella dell’Aquila e raggiunge il primo posto della classifica, stilata dalla società Gpf sulla base dei dati rilasciati dall’Inps, delle richieste per andare in pensione con il meccanismo di quota 100. È il “verdetto” del confronto tra la rilevazion­e effettuata sui dati al 4 febbraio e quelli al 7. In entrambi i casi, il dato delle domande presentate è stato incrociato con quelli dell’Istat sulla popolazion­e di ogni provincia, quindi è stata calcolata la media di richieste ogni mille residenti in età compresa tra 62 e 67 anni (la platea di potenziali beneficiar­i di quota 100).

Rispetto all’elaborazio­ne del 4, quella del 7 conferma il maggiore successo di quota 100 nelle province del Sud rispetto a quelle del Nord (si veda la cartina della Penisola in pagina). Il verde è in questa area prepondera­nte, per virare gradualmen­te verso il rosso (basso numero di domande) in direzione delle Alpi. Se al 4 febbraio al primo posto per richieste di uscita risultava la provincia dell’Aquila, nell’ultimo aggiorname­nto è la provincia sarda a strappare la pole position con 13,704 domande ogni 1.000 abitanti tra i 62 e i 67 anni (seconda L’Aquila; terza Enna). Le province di Roma e Milano perdono posizioni (la prima passa dalla 29esima alla 33esima; la seconda dalla settantesi­ma alla 76esima), mentre Napoli conferma il 45esimo posto. La Sicilia è anche questa volta la regione che ha più apprezzato la misura in manovra: cinque province nei primi quindici posti. Chiudono Bolzano e Monza e Brianza. Ultima in classifica Lodi.

La corsa al pensioname­nto anticipato è confermato anche dalle rilevazion­i Inps. Dall’ultima, aggiornata alle ore 16 di ieri, emerge che le domande presentate sono salite a quota 32.882. Oltre il 20% delle richieste è arrivato da persone che hanno più di 65 anni (6.829), quasi un terzo è stato inoltrato da lavoratori con meno di 63 anni (10.612) poco meno della metà delle domande è stata presentata da soggetti con età compresa tra i 63 e i 65 anni (15.441). Significat­ivo il flusso di richieste dei dipendenti pubblici (fino a ieri 10.294) mentre dai lavoratori dipendenti privati sono arrivate 13.271 domande. A livello territoria­le, secondo gli ultimi dati Inps, la Regione in testa alla graduatori­a delle richieste inoltrate è la Sicilia (3.896) seguita da Lazio, Lombardia e Campania.

Con un opuscolo su «quota 100» l’Inps ha anche ricordato le categorie escluse dallo stesso decretone da «quota 100»: Forze dell’ordine, Forze armate e forze di polizia, gli iscritti alle casse profession­ali e al Fondo clero. In quest’ultimo caso sull’Avvenire, il quotidiano dei vescovi, si afferma che anche i sacerdoti avrebbero diritto a utilizzare l’uscita anticipata. Intanto il sottosegre­tario Claudio Durigon conferma che tra i ritocchi al decreto allo studio c’è, come anticipato dal Sole 24 Ore, un emendament­o per «bloccare la pensione ai latitanti» almeno finché restano irreperibi­li. Confermato anche il possibile raccordo con la “pace contributi­va” per consentire l’uscita anticipata agli esodati che non sono riusciti ad andare in pensione con le otto salvaguard­ie post legge Fornero.

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