Interporto di Novara, il Piemonte si sfila
Il 20 febbraio bando della Regione: a gara oltre il 40% di quote
Cambio di passo per il Cim di Novara, uno dei poli principali in Italia per la logistista e i servizi intermodali. Nei prossimi mesi potrebbe passare da una proprietà a maggioranza pubblica a una guida privata. La prima mossa sarà quella della Regione Piemonte che con un bando, il 20 febbraio prossimo, metterà sul mercato la sua quota, il 30,06% detenuta attraverso Fimpiemonte Partecipazioni, in accoppiata con il 13,8% in capo a Sito, altra partecipata regionale del sistema della logistica. Lo sblocco del Terzo valico e l’arrivo, a partire da fine anno, delle grandi navi portacontainer nella piattaforma del Gruppo Maersk a Vado Ligure, in fase di ultimazione, promettono di ravvivare la logistica nell’area del Nord Ovest. Ed è in questo contesto, dove invece pesa lo stallo della Torino-Lione, che nasce l’iniziativa della Giunta Chiamparino, alle prese con le indicazioni della Legge Madia e il disimpegno verso le partecipazioni regionali. «Il tema centrale – spiega l’assessore allo Sviluppo economico Giuseppina De Sanctis – è il potenziamento della logistica in Piemonte, importante come settore in sé ma anche come insieme di servizi per la competitività delle imprese del territorio».
L’interporto di Novara movimenta oltre 308mila teu all’anno, si estende su una superficie di 600mila metri quadri, 160mila dei quali destinati al piazzale intermodale dove 12 gru trasferiscono le merci da gomma a rotaia. Con un giro d’affari di circa 4,5 milioni all’anno. Nella compagine societaria gli svizzeri di Hupac detengono una quota del 3,64% e “garantiscono” circa l’80% dei traffici, Mercitalia – la controllata di Ferrovie dello Stato che gestisce trasporto merci e logistica – è a quota 1,53% mentre il Gruppo Gavio, attraverso Satap, controlla il 24,31%. In parallelo all’iniziativa della Regione ci sono state le gare degli altri due soci pubblici dell’interporto, Comune e Provincia di Novara, che insieme cubano circa il 20% delle quote. Questa prima fase non ha registrato alcuna offerte e dunque la procedura vuole che, a fronte di una perizia indipendente richiesta dai soci al Tribunale per congelare il valore delle quote, gli stessi enti possano decidere il recesso con l’obbligo per la società di acquisire le azioni, in base al meccanismo che riconosce il diritto di prelazione per ogni socio. E così finisce che la Regione, attraverso Finpiemonte Partecipazioni guidata da Luca Remmert, metterà sul mercato la quota Cim, quella detenuta da Sito (interporto di Orbassano) ma anche il diritto di prelazione, con annesso premio di maggioranza.
Di questo dovrà tener conto la valutazione che il cda di Finpiemonte partecipazioni, convocato per lunedì, dovrà fare per stabilire la base d’asta per la cessione delle quote di Cim. E di questo terranno conto anche i soci privati che potranno, acquisendo poco più del 43% della società, accaparrarsi la maggioranza grazie. I giochi sono aperti. Cim è per ora la prima tappa del processo che porterà la Regione a mettere sul mercato anche il 4,76% in RTE, il retroporto di Rivalta Scrivia, e a ridurre la partecipazione in Sito, la società che gestisce l’interporto di Orbassano.