Il Sole 24 Ore

Mese di fuoco fra Carige, nomine, spread e commission­e

Domani il decreto Genova in Aula, il 18 il Ddl inchiesta Poi il collegato sul credito

- Gianni Trovati

Lo stop M5S-Lega alle conferme indicate dal governator­e di Bankitalia Visco per la vicedirezi­one di Via Nazionale e il consiglio dell’Ivass è solo un anello della catena che tiene alta la tensione fra governo e banche. È un anello cruciale, tanto è vero che la scelta di Di Maio e Salvini di andare a uno scontro che coinvolge ministero dell’Economia e Palazzo Chigi e blocca il decreto di nomina del Quirinale ha diviso le prime linee sia della Lega sia dei Cinque Stelle. Ma è il contesto ad appesantir­e le ricadute conseguenz­e possibili di questa scelta.

La congiuntur­a difficile, ha appena ricordato Moody’s, aumenta i rischi sulla qualità degli asset delle banche, aiuta la formazione di nuovi Npl e si riflette sul capitale degli istituti di credito italiani, che da giugno dovranno iniziare a rimpiazzar­e i finanziame­nti agevolati della Bce (Tltro) avviati verso la scadenza dal 2020. Il tutto mentre uno spread che torna ad alzarsi (venerdì ha chiuso a 289) contribuis­ce alla stretta sul credito registrata già a fine 2018 dai monitoragg­i della Bce. In un quadro come questo, come sanno bene al Mef, evitare di chiudere i canali fra governo, Bankitalia e Bce potrebbe rivelarsi utile anche per un calendario di emissioni di titoli di Stato che non offre tregue, e contempla per i prossimi mesi anche scadenze brevi, meno facili da collocare quando sui mercati aumenta la percezione del rischio-paese.

È lo stesso calendario, però, a indicare che saranno continue le occasioni per alzare i toni sul credito, in una rincorsa fra il Movimento 5 Stelle che ne fa un tema identitari­o e Salvini che mostra di non voler lasciare troppi spazi all’alleato-concorrent­e. La nuova settimana si apre domani con l’arrivo in Aula alla Camera del decreto salva-Carige. Nelle stesse ore potrebbero filtrare da Bruxelles le prime risposte negative sul fondo risparmiat­ori. Martedì scade il mandato di Luigi Federico Signorini, e nei giorni successivi finisce la proroga dei due membri esterni del consiglio Ivass senza i quali il vertice dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazi­oni è bloccato. Entro fine mese Carige dovrà presentare il piano industrial­e per tentare la soluzione di mercato evitando la ricapitali­zzazione pubblica.

Proprio su Cari gei Cinque Stelle avevano tentato un’ accelerazi­one con gli emendament­i al decreto, caduti in commission­e Finanze, per bloccare i passaggi dagli organismi di vigilanza ai ruoli di amministra­zione delle banche e aumentare le pene peri reati finanziari. Tutti temi che saranno recuperati in un D dl sulle banche collegato alla manovra,ha promesso Di Mai o alla Camera. Dal 18 febbraio, poi, è atteso in Aula a Montecitor­io il disegno di legge che istituisce la nuova commission­e d’ inchiesta sulle banche. Che dovrebbe avviare i propri lavori proprio da Bankitalia.

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