IL RITO DEL MATTINO METTE ORDINE ALLE GIORNATE
Di fronte la croisette di Cannes, alle spalle le cappelle del X secolo e le vestigia dell’XI secolo che disseminano l’isola, le cale naturali e i viali fiancheggiati da ulivi e pini di Aleppo. La spiaggia delle isole di Lerins doveva sembrare il posto ideale, nonostante i sassi, al giovane Alberto Dalmasso, oggi amministratore delegato di Satispay, e ai suoi due amici in vacanza in Francia ai tempi dell’università.
L’ideale per iniziare a fare yoga e cercare un punto di equilibrio fra il fisico e il mentale, in un’atmosfera a metà tra la comunità di monaci provenienti da orizzonti culturali diversi che abitano il monastero della Congregazione Cistercense dell’Immacolata Concezione e i miti della maschera di ferro che popolano l’isola.
Da allora è trascorso oltre un decennio e Dalmasso ha imparato a fare yoga sul serio. Un’ancora nella giostra di viaggi aerei, riunioni (17 nei primi 5 giorni di gennaio) e decisioni da prendere. Giostra che gira a una velocità ancora più alta dopo che la società ha chiuso un nuovo round di investimento, portando a 42 milioni il totale raccolto e deve spingere sull’internazionalizzazione. La vera sfida, però, è la gestione del capitale umano, la vera ricchezza di una startup. E fare yoga fa la differenza, perché la questione non è non farsi coinvolgere, anche con reazioni forte, quando serve. È non farsi toccare nel personale e «dormire tranquilli», come dice Dalmasso. D’altra parte che lo yoga contribuisca a ridurre l’ansia è dimostrato da diverse ricerche, ma è anche vero che ci sono studi secondo i quali una sessione di 20 minuti al giorno di Hatha Yoga migliora le funzioni cognitive, la capacità di concentrarsi e allo stesso tempo aumenta la memoria. «Fare yoga ogni mattina vuol dire non alzarsi per rincorrere il tempo. Vuol dire crearsi un proprio rituale, un metodo, una disciplina con cui aprire e chiudere le giornate» per Dalmasso, che pratica lo yoga con la moglie Nadia, anche a distanza. Così all’ex startupper può capitare di svegliarsi alle 5 di mattina a Londra per collegarsi via FaceTime con la moglie per condividere i cinque riti tibetani. Con il bagaglio, quindi, l’imprenditore porta con sé sempre anche il tappetino blu, simbolo di quel filo che unisce una tradizione del V secolo con le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione. In uno scambio in cui la prima è fondamenta per sorreggere le seconde.