Il Sole 24 Ore

Attacco dei vicepremie­r: vanno azzerati i vertici di Bankitalia e Consob

Salvini attacca all’assemblea di ex soci di Popolare Di Maio: «Discontinu­ità, Paragone per la commission­e» M5S guarda alla scadenza del dg a maggio Su Signorini Conte prende tempo: «Stiamo approfonde­ndo»

- Perrone, Mobili, Trovati con l’analisi di Rossella Bocciarell­i

«Banca d’Italia e Consob andrebbero azzerate». Salvini non lascia al M5S l’esclusiva dell’attacco a Via Nazionale nel giorno dell’assemblea degli ex soci di Pop Vincenza. Nel mirino di M5s anche il direttore generale, Salvatore Rossi, che scade a maggio. Domani il confronto alla Ue sul fondo per gli indennizzi.

Non ci sta, Matteo Salvini, a lasciare a Luigi Di Maio l’esclusiva dell’attacco a Bankitalia nel giorno dell’assemblea degli ex soci della Popolare di Vincenza e di Veneto Banca dove intervengo­no entrambi, accolti anche da fischi e contestazi­oni. Nella città veneta il vicepremie­r della Lega fa mostra di condivider­e in toto la linea del collega M5S, che pure nel Consiglio dei ministri di giovedì notte, criticando il rinnovo del vicedirett­ore generale di Via Nazionale, Luigi Federico Signorini, aveva irritato tra gli altri il sottosegre­tario leghista Giancarlo Giorgetti. «Banca d’Italia e Consob andrebbero azzerati, altro che cambiare una-due persone», tuona Salvini (più tardi, ospite di Maria Latella su Sky dirà che l’alt a Signorini «non è una questione ad personam» e rivendiche­rà la scelta di Paolo Savona alla guida di Consob). «Non vogliamo mettere le stesse persone negli stessi posti dopo tutto quello che è accaduto», dice Di Maio: «Per Bankitalia serve discontinu­ità».

La ritrovata sintonia, coronata da un abbraccio tra i due vicepremie­r, serve anche a silenziare le voci di una crisi di nervi tra gli alleati di governo, tesi su troppi fronti, dalla Tav alla Francia, fino alle autonomie. Da qui l’affondo contro le Authority. «Se noi siamo qua, se voi siete qua col conto corrente in rosso è perché chi doveva controllar­e non ha controllat­o», è il colpo di Salvini. Di Maio annuncia che entro un mese partirà la commission­e parlamenta­re d’inchiesta sulle banche di cui «Gianluigi Paragone sarà presidente: li convochiam­o e li facciamo cantare, perché i conflitti d’interesse hanno spolpato tutti».

Resta dunque fermo il “no” tutto politico al rinnovo di Signorini, in scadenzaog­gi .« Stiamo approfonde­ndo », commenta cauto il premier Giuseppe Conte a margine della Giornata del Ricordo al Colle. A lui tocca formalment­e proporre la richiesta avanzata dal governator­e Ignazio Visco al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, «di concerto con il ministro dell’Economia, sentito il Consiglio dei ministri». Il dossier scotta nelle mani del premier e del titolare dei conti pubblici, Giovanni Tria, che dopo la lite in Cdm sul tema si è chiuso nel riserbo. Il Quirinale, che potrebbe rientrare nella partita, per il momento attende gli sviluppi.

Anche perché il M5S non si ferma a Signorini e già lascia trapelare la sua contrariet­à anche alla riconferma degli altri vertici di Bankitalia che scadono a maggio: la vicedirett­rice generale Valeria Sannucci e soprattutt­o il direttore generale Salvatore Rossi. Che è anche il presidente di Ivass: altra urgenza. Di Maio (cui spetta da ministro dello Sviluppo il concerto sulla decisione) non ha risposto alla proposta di Visco di confermare Riccardo Cesari e Alberto Corinti. Giovedì terminano i 45 giorni di proroga e, in caso di decadenza di due componenti su tre, il direttivo sarà bloccato. «Il rischio di paralisi esiste», confermano dal M5S.

Un vertice tra Salvini e Di Maio è dato per scontato entro metà settimana, dopo la “conta” del voto abruzzese. E dai prossimi giorni dipenderà anche il destino dei decreti attuativi per gli indennizzi ai truffati dalle banche. Pesano i dubbi dell’Ue, contro cui Di Maio riparte all’attacco: «Non me ne frega niente dell’Europa». Ma gli stessi risparmiat­ori sono divisi. Si aspettavan­o le linee guida del decreto principale e invocano una deroga ai termini di prescrizio­ne per evitare che le incertezze sull’erogazione dei rimborsi annullino i diritti dei truffati. Oltre a chiedere un tavolo con Intesa San Paolo, che ha rilevato BpVi e Veneto Banca. Ma il consiglier­e delegato, Carlo Messina, ha spiegato in una lettera che non è compito della banca, «per esplicito divieto normativo, interloqui­re con gli ex azionisti». Ricordando però che «l’impegno è stato da subito quello di dare stabilità e certezza ai depositi di centinaia di migliaia di risparmiat­ori (per oltre 15 miliardi) e continuità ai rapporti creditizi di migliaia di imprese».

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ANSA Insieme a Vicenza.I vicepremie­r Luigi Di Maio (M5S) e Matteo Salvini (Lega) a Vicenza per l’assemblea degli ex soci della Popolare di Vicenza
 ??  ?? Gianluigi Paragone. Lanciato alla guida della Commission­e Banche da Di Maio, Paragone è senatore del M5S. Nato a Varese nel 1971, è stato direttore della Padania (organo della Lega) e per un breve periodo direttore vicario di Libero. Ha condotto programmi tv in Rai e La7 (ultimo, La Gabbia): nel 2017 ha condotto la festa dei grillini “Italia 5 Stelle” a Rimini
Gianluigi Paragone. Lanciato alla guida della Commission­e Banche da Di Maio, Paragone è senatore del M5S. Nato a Varese nel 1971, è stato direttore della Padania (organo della Lega) e per un breve periodo direttore vicario di Libero. Ha condotto programmi tv in Rai e La7 (ultimo, La Gabbia): nel 2017 ha condotto la festa dei grillini “Italia 5 Stelle” a Rimini

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