Il Sole 24 Ore

I capannoni ereditati ma con il peso dell’usufrutto

- A cura di Elio Sbisà

Un artigiano è titolare di un’azienda in contabilit­à semplifica­ta. L’azienda ha due capannoni, di cui uno acquisito in leasing, riscattato e rivalutato. Il titolare è deceduto nel 2018 e ha disposto che l’azienda vada a uno dei suoi quattro figli; mentre i due capannoni vadano a tutti i figli in nuda proprietà, con usufrutto al 100% alla moglie. Come è possibile fare uscire i due immobili dall’azienda ereditata, anche per la questione Iva?

Idue capannoni aziendali in usufrutto costituisc­ono beni strumental­i all’esercizio dell’impresa artigiana trasferita al figlio. In risposta al quesito, si può ipotizzare che il figlio, quale nuovo titolare dell’impresa ereditata, corrispond­a un canone di locazione alla moglie/ usufruttua­ria fino alla sua morte e, in seguito, ai tre fratelli divenuti a quel punto pieni proprietar­i, detratto il suo quarto di piena proprietà. Ove l’usufruttua­ria sia una persona fisica non esercente attività d’impresa o profession­ale, i canoni di locazione concorrera­nno alla formazione del suo reddito a fini Irpef, senza scontare l’Iva.

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