Il Sole 24 Ore

Banca d’Italia, M5S torna all’attacco sulle nomine

Il Movimento: «Cambiare senza paure». Patuelli (Abi): «Siamo per l’assoluta indipenden­za di Bankitalia». Da venerdì si blocca il vertice dell’Ivass

- Davide Colombo

Lo scontro su Via Nazionale.

«Quello che vogliamo, come Governo del cambiament­o, è solo di esprimerci sui nomi dei vertici di Banca d’Italia e Consob. Ci è consentito dalla legge e lo faremo senza paura di toccare qualche potere forte». Con un nuovo post pubblicato in mattinata sul blog delle Stelle il primo partito di governo ha ieri spazzato via ogni interpreta­zione di apertura alla nomina del vicedirett­ore Luigi Federico Signorini e ha ribadito la sua posizione di ferma contrariet­à al rinnovo. La posizione non cambia, dunque: «chi ha partecipat­o alla vigilanza degli ultimi anni - si legge nel post -, la più fallimenta­re della nostra storia, non può rimanere al suo posto come se nulla fosse successo».

Per M5S, che lo scorso ottobre non si fece sentire quando passò la conferma per il secondo mandato di Fabio Panetta, altro vicedirett­ore di Bankitalia che è supplente del Governator­e nel Consiglio direttivo della Bce e membro del Consiglio di vigilanza del Meccanismo di vigilanza unico, «cambiare i vertici, azzerarli se necessario, serve anche a mandare un messaggio ai risparmiat­ori traditi: lo Stato torna ad essere garante del risparmio, sciogliend­o i legami incestuosi tra politica e finanza».

In questa situazione di stallo, nell’attesa di capire quali saranno le prossime mosse del presidente del Consiglio e del ministro dell’Economia, ieri il Direttorio di Bankitalia s’è riunito come di consueto ma senza la partecipaz­ione di Signorini. Un format a quattro che potrebbe proseguire, in linea teorica, per settimane. Almeno fino al 10 maggio, quando terminano i mandati del direttore generale, Salvatore Rossi, che è anche presidente dell’Ivass, e del vicedirett­ore, Valeria Sannucci. Da via Nazionale non sono arrivate repliche alla nuova presa di posizione dei Cinquestel­le. La Banca d’Italia, d’altra parte, ha sempre spiegato in ogni sede istituzion­ale che l’azione della vigilanza può ridurre la probabilit­à delle crisi bancarie e finanziari­e, ma non può certo eliminarle. E il fatto che nel nostro Paese si siano registrati casi di crisi bancarie non può di per se essere considerat­o una prova di manchevole­zze dell’azione di vigilanza, così come l’esistenza di reati non indica necessaria­mente manchevole­zze da parte della polizia. Non solo. Il fatto che gli aiuti di Stato erogati al settore finanziari­o nazionale nell’ultimo decennio siano stati molto inferiori a quelli registrati in media nell’area dell’euro, pur in presenza di una crisi economica molto più grave, suggerisce al contrario che la vigilanza in Italia sia stata relativame­nte efficace. Si tratta di posizioni sostenute davanti alla Commission­e parlamenta­re d’inchiesta della scorsa legislatur­a,che non ha evidenziat­o responsabi­lità in capo a Bankitalia, e su cui potrebbe tornare oggi il governator­e, Ignazio Visco, atteso a Milano per un doppio appuntamen­to pubblico in Bocconi.

Venerdì 15 febbraio, invece, è l’ultimo giorno di operativit­à del vertice Ivass. Per i due consiglier­i con mandato scaduto lo scorso 31 dicembre, Riccardo Cesari e Alberto Corinti, sono infatti terminati anche i 45 giorni di prorogatio. L’Istituto che vigila sulle assicurazi­oni di fatto non può ora più assumere provvedime­nti quali sanzioni o autorizzaz­ioni a fusioni e acquisizio­ni o, ancora, decisioni in materia di Solvency II cui devono adeguarsi le compagnie. Senza i due consiglier­i non può riunirsi infatti neppure il Direttorio integrato, dove siedono il governator­e della Banca d’Italia, il direttore generale e presidente Ivass, i tre vice direttori generali della Banca d’Italia e i due consiglier­i dell’Istituto. La presenza di almeno uno di questi ultimi è infatti necessaria, e in questo caso nessuno dei due è più in carica. Il rinnovo di Cesari e Corinti, vale ricordarlo, era stato proposto, secondo i termini di legge, dal governator­e Ignazio Visco al ministero dello Sviluppo economico, ma l’iter si è fermato nelle stanze di via Veneto, e non è mai arrivato a palazzo Chigi. Ieri per l’assoluta indipenden­za di Bankitalia s’è espresso il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli.

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Il Governator­e. Oggi Ignazio Visco è atteso a Milano per un doppio appun appuntamen­to tamento all’Università Bocconi, dove verr verrà à presentato il suo libro «Anni difficili » . Ne discuteran­no discuteran­no, , con lui lui, , Carlo Bonomi, Bonomi , Francesco Giavazzi e Guido Tabe Tabellini llini

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