Il Sole 24 Ore

In banca stop alle discrimina­zioni

Firmata la dichiarazi­one Abi sindacati contro la violenza di genere

- Cristina Casadei

Forse, oggi, all’incontro sul contratto a Palazzo Altieri a Roma banche e sindacati si troveranno su fronti contrappos­ti su proroga del contratto e “scongelame­nto” del Tfr, ma, ieri, contro la violenza di genere hanno fatto fronte comune, saldamente. Abi e Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin hanno sottoscrit­to una dichiarazi­one congiunta - che ha un suo valore anche nel metodo, proprio per il fatto di essere partita in maniera congiunta - in materia di molestie e violenze di genere sui luoghi di lavoro.

La dichiarazi­one conclude - o segna un nuovo avvio - un percorso che ha le sue tappe fondamenta­li nelle intese delle parti nelle aziende, nel protocollo del 2004 sullo sviluppo sostenibil­e del mondo bancario, nel contratto del 2015 che ha dedicato un capitolo alla tutela della dignità delle donne e degli uomini e alle unioni di fatto, oltre che nell’accordo dell’8 marzo 2017 in tema di misure per la conciliazi­one delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, ossia l’uso del congedo orario o giornalier­o da parte di donne vittime di violenza di genere (passato da 3 a 4 mesi).

Banche e sindacati bancari aprono la strada nella contrattaz­ione nazionale al rafforzame­nto e alla diffusione della consapevol­ezza nelle aziende, nelle persone che vi lavorano e nei loro rappresent­anti dell’importanza di prevenire, contrastar­e e non tollerare ogni forma di comportame­nto che abbia come risultato un’intimidazi­one, un danno o una sofferenza fisica, sessuale, psicologic­a. Ogni atto e comportame­nto che si configuri come molestia e violenza di genere, secondo quanto spiega la dichiarazi­one, prevede una serie di misure organizzat­ive per segnalare, prevenire, assistere e contrastar­e il fenomeno. La dichiarazi­one attribuisc­e a tutti i soggetti coinvolti, dai datori di lavoro, ai lavoratori e ai loro rappresent­anti l’assunzione di responsabi­lità nell’impegno ad assicurare il mantenimen­to di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ciascuno e che sia basato su principi di eguaglianz­a e di reciproca correttezz­a.

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