In banca stop alle discriminazioni
Firmata la dichiarazione Abi sindacati contro la violenza di genere
Forse, oggi, all’incontro sul contratto a Palazzo Altieri a Roma banche e sindacati si troveranno su fronti contrapposti su proroga del contratto e “scongelamento” del Tfr, ma, ieri, contro la violenza di genere hanno fatto fronte comune, saldamente. Abi e Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta - che ha un suo valore anche nel metodo, proprio per il fatto di essere partita in maniera congiunta - in materia di molestie e violenze di genere sui luoghi di lavoro.
La dichiarazione conclude - o segna un nuovo avvio - un percorso che ha le sue tappe fondamentali nelle intese delle parti nelle aziende, nel protocollo del 2004 sullo sviluppo sostenibile del mondo bancario, nel contratto del 2015 che ha dedicato un capitolo alla tutela della dignità delle donne e degli uomini e alle unioni di fatto, oltre che nell’accordo dell’8 marzo 2017 in tema di misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, ossia l’uso del congedo orario o giornaliero da parte di donne vittime di violenza di genere (passato da 3 a 4 mesi).
Banche e sindacati bancari aprono la strada nella contrattazione nazionale al rafforzamento e alla diffusione della consapevolezza nelle aziende, nelle persone che vi lavorano e nei loro rappresentanti dell’importanza di prevenire, contrastare e non tollerare ogni forma di comportamento che abbia come risultato un’intimidazione, un danno o una sofferenza fisica, sessuale, psicologica. Ogni atto e comportamento che si configuri come molestia e violenza di genere, secondo quanto spiega la dichiarazione, prevede una serie di misure organizzative per segnalare, prevenire, assistere e contrastare il fenomeno. La dichiarazione attribuisce a tutti i soggetti coinvolti, dai datori di lavoro, ai lavoratori e ai loro rappresentanti l’assunzione di responsabilità nell’impegno ad assicurare il mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ciascuno e che sia basato su principi di eguaglianza e di reciproca correttezza.
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