Centri commerciali contro l’e-commerce
Massimo Moretti (Cncc): «Chiediamo l’analisi costi-benefici»
Sulle chiusure domenicali Massimo Moretti, presidente del Consiglio nazionale dei centri commerciali (Cncc), segue una posizione di apertura verso il Governo Lega 5S. «Serve un nuovo round di audizioni perché il testo è profondamente cambiato, è peggiorato rispetto al passato - premette -. Vogliamo anche chiedere una analisi costi benefici fatta da un ente terzo statale».
L’obiettivo è capire «quali sono le vere motivazioni di questa legge e individuare assieme alle parti sociali quelle soluzioni che salvaguardano l’occupazione, i consumi delle famiglie e i ricavi». Naturalmente nel caso passi il testo della proposta nella sua forma attuale Moretti valuterà «le azioni da intraprendere e non escludiamo nulla». Potrebbero essere, per esempio, iniziative legali per valutare la conformità alle norme comunitarie sulla concorrenza o perché favoriscono troppo i colossi dell’ecommerce «che pagano le tasse in Lussemburgo o altri paesi a fiscalità agevolata».
I centri commerciali invece attirano investimenti anche dall’estero. Claudio Albertini, ad di Igd Siiq, colosso dell’immobiliare retail con una sessantina di proprietà auspica «Il mantenimento dell’attuale impianto normativo soprattutto in un ciclo recessivo come l’attuale. Ce lo chiedono soprattutto gli investitori esteri che guardano ai mercati dove gli interventi sono migliorativi, non peggiorativi».
Tra le altre cose sempre più i centri commerciali offrono piazze e spazi gratuiti al servizio dei cittadini o da usare per iniziative di charity. Come accadrà il 17 e 24 febbraio, due domeniche in cui oltre 300 centri commerciali di tutta Italia si svolgerà una raccolta di fondi a favore dei comitati provinciali della Croce Rossa.
Oggi intanto si riunisce la commissione Attività produttive e, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, l’intenzione è di dire di no a nuove audizioni.