Telecom sdoppia il consiglio del 21
L’appuntamento con gli analisti è fissato per venerdì 22, ma in Telecom si sta valutando di sdoppiare il consiglio del 21 anticipando una parte dei temi da trattare nel pomeriggio del 20. Il 21 si terrebbe comunque un cda a sè, interamente dedicato all’esame del bilancio 2018 e al piano industriale al quale sta lavorando il nuovo ad Luigi Gubitosi. Ieri, intanto, si è tenuto un comitato strategico, dove però non sarebbero state fatte cifre. La questione centrale - il destino della rete - difficilmente comunque potrà trovare una risposta compiuta nel giro di pochi giorni. I contatti con Open Fiber sono ancora allo stadio preliminare, con riunioni tra tecnici (pare anche ieri) per discutere ancora sul “metodo”, e non invece sul “merito”, del tavolo di lavoro finalizzato a individuare - cifre alla mano - possibili forme di cooperazione sulla rete. Cdp - che è esposta su entrambe le società (4,93% la quota in Telecom, 50% in Open Fiber) - tifa apertamente per l’unificazione delle reti. Come però è ancora da capire. La Cassa, che ha in carico le azioni Telecom a 64 centesimi per azione (prezzo al 30 giugno), ai corsi attuali sta perdendo circa un quarto (118 milioni) del “fair value” di 478 milioni al quale è iscritta la partecipazione nella semestrale (non ci sono derivati di copertura). Ieri il titolo si è attestato infatti a 0,4816 euro - +0,27% - tra scambi nella norma e inferiori a lunedì, segno che in questo momento non c’è la corsa ad accaparrarsi le azioni in vista dell’assemblea che, a fine marzo, oltre al bilancio, dovrà esprimersi anche sulla richiesta di revoca di cinque consiglieri in quota Elliott avanzata da Vivendi, richiesta che, se accolta, ribalterebbe nuovamente la maggioranza nel board.