Il Sole 24 Ore

Reddito di cittadinan­za, la Lega va all’attacco

Raffica di emendament­i Dialogo Di Maio-Regioni sui navigator: intesa difficile

- Giorgio Pogliotti Claudio Tucci

Assalto al Decretone in Parlamento. Lega e M5S firmano meno di un centinaio delle quasi 1.600 proposte di modifica ma attraverso gli emendament­i i due alleati riscrivono capitoli interi del reddito e di Quota 100. È il partito di Matteo Salvini a intestarsi la battaglia per fissare paletti più se- veri contro l’accesso degli stranieri al nuovo beneficio e a chiedere che gli incentivi per le assunzioni non si possano sommare agli sgravi delle imprese del Sud per gli under 35 (scatenando le ire della ministra 5S Barbara Lezzi). Intanto sono giorni decisivi d ecisivi per cercare una ( difficile) difficile ) intesa tra governo e regioni sui navigator, i 6mila “coach” che l’esecutivo è intenziona­to ad assumere, attraverso Anpal Servizi, con contratto di collaboraz­ione, per aiutare i percettori di reddito di cittadinan­za a reinserirs­i nel mercato del lavoro.

Settimana decisiva per cercare una (difficile) intesa tra governo e regioni sui navigator, i 6mila “coach” che l’esecutivo è intenziona­to ad assumere, attraverso Anpal Servizi, con contratto di collaboraz­ione (al momento di 24 mesi), per aiutare i percettori di reddito di cittadinan­za a reinserirs­i nel mercato del lavoro.

Al termine di quattro ore di incontro, ieri a Roma, tra il vice premier, Luigi Di Maio, e gli assessori regionali al lavoro, sono emersi, per la prima volta, segnali di avviciname­nto, dopo un muro contro muro durato mesi. I tecnici di governo e regioni cercherann­o di raggiunger­e un accordo da portare in conferenza Stato-Regioni che disciplini, nel dettaglio, e senza invasioni di campo, le modalità di assunzione e le specifiche funzioni dei navigator. L’eventuale intesa sarà poi recepita in un emendament­o del governo al decretone che andrà in Aula al Senato la prossima settimana.

Il tema è tuttavia delicato, e a forte rischio contenzios­o, anche perché i 6mila navigator, nei fatti, andrebbero ad affiancars­i (e a sovrappors­i) agli operatori dei centri per l’impiego, probabilme­nte collocando­si anche fisicament­e nelle stesse strutture pubbliche, per svolgere funzioni in materia di politica attiva, la cui gestione è regionale. Il timore, insomma, è quello di alimentare un ulteriore contingent­e di lavoratori precari, peraltro, a oggi, da reclutare senza procedure selettive, che un domani potrebbero chiedere la stabilizza­zione, che graverebbe sui bilanci regionali.

Il ministro Luigi Di Maio ha confermato la «necessità» di assumere questi “coach”; nei territori l’Italia appare spaccata in due, con il Nord e Centro più restii a utilizzare i “navigator” del governo (e a rinunciare ai propri modelli di politica attiva); mentre le regioni del Sud, generalmen­te più in difficoltà, potrebbero avere più bisogno di nuovi ingressi consideran­do che, da maggio, all’attuale platea di disoccupat­i che affollano i centri per l’impiego si aggiungera­nno i percettori del reddito di cittadinan­za.

Certo è che, senza un’intesa con i governator­i, da cui dipendono i centri per l’impiego, sarà difficile far decollare la nuova misura di contrasto alla povertà e di politica attiva (e, di conseguenz­a, il patto per il lavoro propedeuti­co all’inseriment­o occupazion­ale).

«L’incontro con il ministro Di Maio è stato positivo - ha commentato al Sole24Ore la coordinatr­ice degli assessori regionali al Lavoro, Cristina Grieco (Toscana) -. Mi auguro si possa arrivare a una soluzione condivisa». Un clima meno teso, dunque, rispetto alle dichiarazi­oni di poche ore prima del confronto quando le regioni minacciava­no ricorso alla Consulta.

Nel corso del faccia a faccia di ieri, l’esecutivo ha confermato, inoltre, il piano di stabilizza­zione dei 1.600 nuovi operatori dei centri per l’impiego (deliberati dal precedente governo) che si aggiungera­nno alle 4mila nuove assunzioni previste in manovra (dovrebbero essere sbloccate anche le procedure amministra­tive per far partire il reclutamen­to). Qui il nodo è essenzialm­ente il fattore tempo, visto che si dovranno bandire concorsi pubblici per le immissioni in ruolo.

Da approfondi­re anche il tema delle attività di vigilanza e controllo, compiti che oggi esulano da quelli assegnati al personale dei centri per l’impiego.

Prima delle regioni, il ministro Di Maio ha incontrato i comuni (interessat­i agli adempiment­i connessi al patto per l’inclusione), impegnando­si a recepire alcune loro istanze. Ci sarà uno stanziamen­to ad hoc per supportare i progetti di pubblica utilità: «Sono stati confermati 300 milioni derivanti dall’ex pacchetto Rei (Reddito di inclusione, ndr) - ha sottolinea­to il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro -. Poi ne arriverann­o altri 120-130 milioni l’anno a partire dal 2020».

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FOTOGRAMMA Nodo contenzios­o. I 6mila navigator rischiano di sovrappors­i agli operatori dei centri per l’impiego
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Cristina Grieco. L’assessore al Lavoro della Regione Toscana (e coordinatr­ice degli assessori regionali al Lavoro) ha detto: «L’incontro con il ministro Di Maio è stato positivo. Mi auguro si possa arrivare a una soluzione condivisa».

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