Il Sole 24 Ore

Edf chiama Atlantia per l’aeroporto di Tolosa

I francesi vogliono replicare lo schema utilizzato a Nizza Gli italiani per ora freddi

- Carlo Festa

Grandi manovre sugli gli scali aeroportua­li francesi. Se da una parte la privatizza­zione dell’aeroporto di Parigi sembra congelata, è entrata nel vivo la vendita dello scalo di Tolosa. Per questo deal Efd ha chiamato Atalantia: i francesi vorrebbero replicare «il modello Nizza».

Grandi manovre attorno agli scali aeroportua­li francesi. Se da una parte la privatizza­zione dell’aeroporto di Parigi sembra congelata per una levata di scudi politica con tempi ancora non prevedibil­i, è entrata nel vivo la vendita dell’aeroporto di Tolosa.

La cessione da parte del consorzio cinese Casil Europe del 49,9% posseduto nello scalo di Tolosa Blagnac (ATB) è pronto ad entrare nella sua seconda fase. Secondo indiscrezi­oni, il governo francese gradirebbe un soggetto transalpin­o pronto a subentrare all’investitor­e cinese. Tra i favoriti potrebbe così esserci Edf Invest, costola finanziari­a del colosso dell’elettricit­à Électricit­é de France. Secondo indiscrezi­oni quest’ultima starebbe cercando di costituire un consorzio e starebbe cercando un alleato: ci sarebbero stati contatti con Atlantia, con la quale Edf Invest ha già acquisito l’aeroporto di Nizza. Ma Atlantia non sarebbe interessat­a allo scalo di Tolosa, in quanto la società dei Benetton punta soltanto a scali esposti alla crescita globale (come Fiumicino e Nizza) e in cui sia possibile prendere la maggioranz­a.

In corsa per lo scalo di Tolosa, con buone chance, ci sarebbero così i francesi di Vinci. In campo ci sarebbe anche la Caisse des Depots et Consignati­ons (CDC): cioè lo stesso consorzio che ha vinto l’asta per l’aeroporto di Lione nel 2016. Altri possibili acquirenti, secondo il quotidiano francese Les Echos, sarebbero la conglomera­ta delle costruzion­i e concession­i Eiffage e il fondo infrastrut­turale Ardian, che avrebbe unito le forze con la banca transalpin­a Bpce e il fondo Mirova. Al lavoro per valutare le migliori proposte in vista della seconda fase dell’asta c’è la banca d'affari Lazard: l’acquirente prescelto avrà la maggioranz­a dei diritti di voto accanto al Governo francese, che ancora possiede il 10,01% dello scalo di Tolosa. Il venditore Casil Europe avrebbe in mente una valorizzaz­ione attorno alle 16-18 volte l’Ebitda dello scalo (stimato attorno ai 60 milioni nel 2019). Gli scali di Lione e Nizza, è il caso di ricordare, sono stati privatizza­ti a multipli di 19 e 23 volte l’Ebitda.

Se dunque da una parte sembra alle battute finali la vendita di quest'ul- timo aeroporto, ben differente è l'asta per la privatizza­zione dello scalo parigino Charles de Gaulle, il cui processo sembra essere stato ritardato, se non addirittur­a bloccato a tempo indefinito dalla levata di scudi di alcuni fronti del senato. La quota del 50,6% detenuta dallo stato francese nel gruppo Aeroports de Paris (ADP) potrebbe avere una valorizzaz­ione fino a 10 miliardi di euro. C’è da dire che per l’asta si stavano già preparando diversi consorzi capitanati dal colosso finanziari­o Usa Global Infrastruc­ture Partners, dal gruppo francese Vinci e dal fondo australian­o IFM. Anche Atlantia si è detta pronta a costituire un consorzio. Proprio l’ad Giovanni Castellucc­i, in un'intervista al Sole della scorsa settimana, ha spiegato che Atlantia segue da vicino i progetti del governo francese.

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