«Sussidio, solo una proroga Prima almeno 2 anni di lavoro»
Scontro sulla proposta di stop al cumulo tra reddito e bonus assunzioni al Sud
La Lega “alza il tiro” sul reddito di cittadinanza proponendo oltre una quarantina di modifiche che spaziano su diversi fronti, a partire dall enorme anti “furbetti”: se la separazione o il divorzio è avvenuto dopop o il il primo primo settembre settembre 2018,2018, gli glie e xx coniugi che fanno domanda devono certificare di non risiedere più nella stessa casa con apposito verbale della polizia municipale. La Lega propone anche di chiarire che il reddito di cittadinanza «può essere rinnovato una sola volta per un periodo pari alla prima erogazione», ponendo in modo esplicito un limite temporale al Dl che cita il tetto di 18 mesi per la prima erogazione (con la possibilità di rinnovo con lo lo stop di un mese).
Ma è sul tema del cumulo tra il sussidio e gli incentivi occupazionali che si consuma lo scontro con il M5S, sull’emendamento presentato dal capogruppo del Carroccio, Massimiliano Romeo. Il testo prevede che gli incentivi per i datori di lavoro legati alle assunzioni di beneficiari del reddito di cittadinanza non siano cumulabili con gli sgravi per le assunzioni di under-35 o di precari del Mezzogiorno confermati dalla legge di Bilancio per il 2019 e 2020. È insorto il ministro per il Sud, Barbara Lezzi (M5S) dicendosi «basita e quasi sconcertata» per l’emendamento che «andrebbe a penalizzare pesantemente le attività produttive del Mezzogiorno e l’aumento dell’occupazione». Il ministro Lezzi ha auspicato che «i senatori del Mezzogiorno della Lega intervengano e facciano in modo che l’emendamento, che di certo il Movimento non voterebbe, venga ritirato».
In commissione Lavoro del Senato che sta esaminando il “decretone”, tra le 1.626 proposte di modifica, 34 arrivano dal M5S, il maggior numero di emendamenti è targato FdI (900), che supera Fi (236) e Pd (225). In base ad un emendamento del M5S il sussidio - tra integrazione al reddito e contributo all’affitto - potrebbe raggiungere 1.530 euro al mese (invece degli attuali 1.330) per una famiglia di 3 adulti e 2 minorenni non proprietaria di casa, attraverso una modifica della scala di equivalenza a favore delle famiglie più numerose. Arriva dal M5S - a pochi giorni dalla manifestazione dei 200mila a piazza San Giovanni di Cgil, Cisl e Uil - anche l’emendamento sul ricalcolo dei contributi figurativi per i lavoratori collocati in aspettativa sindacale, con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2003. Le eccedenze contributive si considereranno come anticipi dei contributi per gli anni successivi e, quelle non esaurite, andranno al fondo esodati.
Tornando ai 43 emendamenti della Lega, si prevede che i richiedenti del reddito di cittadinanza dovranno aver corrisposto imposte e contributi da lavoro nei dieci anni precedenti per almeno 24 mesi anche se non continuativi; insieme all’obbligo per i cittadini di Paesi extra-Ue di produrre una certificazione dai Paesi di provenienza per la verifica dei requisiti patrimoniali e per comprovare la composizione del nucleo familiare. Sui tempi, come spiega la presidente della Commissione Lavoro, Nunzia Catalfo (M5S) «l’intenzione è di rispettare la timeline, portare in Aula la prossima settimana il provvedimento permettendo ai colleghi della Camera di analizzarlo ed eventualmente modificarlo».