Il Sole 24 Ore

«Mps, rotta invertita Decisive le fusioni»

Da tempo il cda ha avviato un’analisi sulle opzioni industrial­i a disposizio­ne Al rilancio completo serve un percorso lungo, ma ora la crescita è sostenibil­e

- MARCO MORELLI Alessandro Graziani

«I dati di bilancio dimostrano che Mps ha invertito la rotta verso una crescita sostenibil­e». Marco Morelli, ad della banca senese, traccia i prossimi passi: «Nel settore bancario, in particolar­e per gli istituti di dimensioni simili a Mps, il tema delle aggregazio­ni diventa decisivo».

«Il ritorno all’utile nel 2018 e una c chiara hiara inversione di tendenza hanno caratteriz­zato la prima fase del rilancio di Mps. Molta strada resta ancora da fare ed è evidente che il co contesto ntesto eco economico nomi co no non n aiuta le banche. Ma i dati di bilancio dimostrano che il Monte, grazie a tutte le persone che ci lavorano, ha invertito la rotta verso una crescita sostenibil­e». Dopo due giorni di road show sh ow a Londra Lon dra con gli gl i investitor­i della de lla City Cit y a illustrare ill ustrare i conti 2018, 2018 , approvati dal cda la settimana scorsa e presentati ad a d analisti ana listi e dipend ipendenti, l’amministra­tore delegato di Mps Marco Morelli commenta in questa intervista a Il Sole 24 Ore il turnaround gestionale della banca salvata dallo Stato poco p oco più p iù di due anni fa. fa .

Partiamo dai d ai conti del d e l 2018. 2018 . Il ritorno all’utile è certamente una un a svolta. Ma si può dire che Mps è fuori dalla crisi? crisi ?

Il rilancio completo di Mps, come ricordo da inizio 2017, necessita di un percorso lungo. Non va dimenticat­o che dal 2012 fino a fine 2016, la banca ha perso circa 55 miliardi di impieghi e oltre 30 miliardi di raccolta. Ora, nel 2018, invece la raccolta commercial­e si è stabilizza­ta a 62 miliardi, con un costo della provvista dimezzato rispetto agli anni della crisi. Gli impieghi sono tornati a crescere, con flussi di nuovi mutui in aumento del 68% al retail e del 43% alle piccole e medie imprese. Dal punto di vista commercial­e, Mps è tornato nuovamente attivo sul mercato. Merito di tutti i dipendenti, che hanno bene operato in un contesto difficile sia per la situazione in cui si trovava la banca, sia per il deterioram­ento dell’economia a livello europeo e italiano.

Il 2018 è andato bene. Ma avet avete e adeguato le vostre stime interne rispetto al piano originario concordato prima dell'estate de ll 'estate 2017 201 7 con la commission­e c ommissione Ue. Perché?

Il nostro auspicio è che i risultati del 2019 siano migliori rispetto a quelli del 2018. Ma dobbiamo ovviamente considerar­e che nel frattempo lo scenario di riferiment­o è molto diverso e quindi le assunzioni economiche che stavano alla base di quelle cifre non sono più attuali. Vale per Mps quello che vale per molte altre banche che a seguito di questa evoluzione del quadro di riferiment­o e dei mutamenti di scenario del Pil e dello spread, si apprestano a presentare nuovi piani industrial­i. Tra l’altro, a causa della presenza geografica nazionale e della tipologia di pura banca commercial­e, i risultati del Monte sono strettamen­te correlati all’andamento dell’economia del paese.

La commission­e Ue terrà conto del mutato scenario e accetter accetterà à di d i abbassare i target o chiederà nuovi ta tagli gl i di costi?

Il tema non è di attualità immediata. Noi rapp rappresent­eremo resenterem­o in modo fattuale da dove siamo partiti a inizio 2017, quanto è stato fatto e q quanto uanto stiamo facendo. Su queste basi proseguire­mo il confronto con i re regolatori gol atori europei.

Una delle zavorre del Monte era il fardello dei crediti deteriorat­i. A che punto è il piano di smaltiment­o degli Npl? E che prospettiv­e avete dopo le novità regolament­ari?

Abbiamo già gestito un piano di derisking di dimensioni colossali che ha portato, nel 2018, alla cessione di crediti in sofferenza per circa 30 miliardi e alla riduzione dell’Npe ratio lordo dal 35,8 al 16,4% attuale. Quanto ai crediti unlikely-to-pay (Utp), il piano prevedeva una riduzione di 1,5 miliardi nel 2018; siamo andati oltre arrivando a 2,3 miliardi. Nei target 2019 è prevista un’ulteriore riduzione di 2 miliardi e anche in questo caso contiamo di fare meglio. Pur tenendo conto del fatto che il nuovo quadro macroecono­mico inevitabil­mente avrà un impatto sui prezzi di cessione delle varie tipologie di crediti non performant­i.

Le nuove raccomanda­zioni della Vigilanza Bce sullo smaltiment­o degli stock di Npe che peso avranno n o per p er voi?

Abbiamo già detto che non prevediamo impatti di rilievo nell’arco temporale coperto dal piano rispetto a quanto concordato con Ue e Bce.

Una delle incognite del 2019 per le banche italiane è il funding. Tra bond da rifinanzia­re, piani di rimborso b orso d della e ll a Tltro a Bce e ric richieste h iest e Mrel, il funding tornerà a essere un problema p robl ema per p er Mps? M p s?

Premesso che la banca è tornata ad avere adeguati coefficien­ti di liquidità, non vediamo rischi nell'affrontare f r onta re il rinnovo de delle lle scade scadenze nz e per p er l’anno in corso. È evidente ch che e il mercato è cambiato: a inizio 2018 avevamo collocato co llocato un bond bon d Tier2 da d a 700 milioni a al l 5% circa, oggi gli investitor­i chiedono rendimenti più alti. Ma l’elevata domanda registrata dal covered bond che Mps ha emesso poche p oche settimane fa dimostra che c he siamo in grado grad o di d i cogliere co gliere in modo efficace le opportunit­à che si presentano p resentano sul su l mercato.

Nel 2018 dovevate aumentare il capitale di Vigilanza con l’emissione di un bond Tier2 da 750 milioni. La Ue vi ha concesso un rinvio, date le difficili condizioni di mercato collegate al rischio-Italia. Come intendete ten dete procedere? proced ere? Se il i l mercato mercat o non sottoscriv­esse, dovrà intervenir­e n ire lo Stato?

L’obiettivo è collocare la parte p arte rimanente del d e l Tier2 appena app ena si prep resenterà sente rà una u na finestra fin estra di d i mercato m er cato a prezzi ragionevol­i. Inoltre, i requisiti patrimonia­li registrati a fine 2018 erano più p iù che capienti ca p ienti anche senza considerar­e consi d erare l’ammontare di d i Tier2 non emesso. emesso .

Tra giugno e dicembre 2019 il Ministero dell’Economia, cui fa capo il 68% di Mps, dovrà comunicare alla Ue in che modo intende uscire dal capitale entro il 2021. La banca come si sta muovendo? muovendo ?

La decisione spetta all’azionista. Per quanto mi riguarda ho da tempo avviato con il cda un’analisi strategica sulle opzioni industrial­i a disposizio­ne della banca. Di questo è puntualmen­te informato l’azionista.

Le alternativ­e sono due: o lo Stato cede le azioni azi o ni sul mercato m e rcato o si diluisce con un’aggregazio­ne un’a gg re g azione con un altra banca. Preferenze? Preferenze ? Nessuna preferenza. Quello che posso dire da “tecnico” è che nel settore bancario, in particolar­e per gli istituti di dimensioni simili a Mps, il tema delle aggregazio­ni diventa decisivo perché la facilità d di i accesso al funding fundin g istituzion­ale, i sempre maggiori investimen­ti per il digital d igital banking b ank ing e l la a revisione d dei ei modelli commercial­i ed i maggiori costi regolament­ari, richiedono importanti p ortanti economie di d i scala.

Lei ha più p iù volte detto che il suo su o mandato m andato alla guida di Mps è a disposizio­ne dello Stato azionista con il 68%. Conferma? Conferma ?

Ho preso l’impegno di d i contribuir­e contri b uire al rilancio del Monte. Portare avanti un piano di ristruttur­azione molto impegnativ­o e contestual­mente avviare un piano di rilancio non è un’impresa u n’imp resa semplice. Il I l mio mandato è, come ho sempre sem p re ribadito, a disposizio­ne dell’azionista pubblico che ha tutti gli elementi per valutare il lavoro svolto.

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Puntiamo a collocare la parte rimanente del Tier2 appena il mercato offrirà una finestra di prezzi ragionevol­i

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‘‘ IL RAPPORTO CON I REGULATOR «Non prevediamo impatti di rilievo nell’arco temporale del piano rispetto a quanto concordato con Ue e Bce»

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AGF Alla guida del Monte. Marco Morelli è amministra­tore delegato dall’autunno 2016
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ANDREAENRI­A Da inizio anno è al comando dellaVigil­anza Bce. In precedenza era stato al vertice Eba
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GIOVANNITR­IA Minist Ministro ro del Teso Tesoro. ro. Il Mef è primo azionista del Montepasc Montepasch­i hicon il 68%

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