Autonomie, i dossier domani sul tavolo
Smentite le voci di rinvio ma il passaggio a Palazzo Chigi non sarà risolutivo
Dovrebbe essere domani alle 19 il consiglio dei ministri chiamato a esaminare le intese da sottoporre a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna per l’«autonomia differenziata» chiesta dalle tre regioni. Il tema non è nell’ordine del giorno del pre-consiglio in programma oggi, e la sua assenza ha fatto circolare l’ipotesi di un possibile slittamento alla prossima settimana nel tentativo di superare i problemi rimasti aperti nelle trattative governo-regioni. In realtà i problemi ci sono, ma lo slittamento no, assicurano dal governo.
Soprattutto con Lombardia e Veneto, che hanno chiesto il pacchetto completo delle funzioni collegate alle 23 materie “trasferibili”, i temi in discussione sono parecchi (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). La resistenza arriva soprattutto dai ministeri a guida M5S, che non vogliono cedere i poteri sugli ammortizzatori sociali (Di Maio), le concessioni di strade, autostrade e ferrovie (Toninelli), su sovrintendenze e beni culturali statali (Bonisoli) e su ticket e finanziamenti sanitari (Grillo). E soprattutto rimane aperta la questione dei finanziamenti e dell’autonomia tributaria aggiuntiva, in una partita ancora tutta da giocare con il ministero dell’Economia. Per questa ragione il consiglio dei ministri dovrà cercare una difficile quadratura del cerchio fra le richieste regionali e i «no» ministeriali. E sottoporla ai governatori in un confronto che non si annuncia facile.