Il Sole 24 Ore

UN’ANALISI COSTRUITA PER BOCCIARE LA TAV

- Di Andrea Boitani

L’unica cosa che i praticanti dell’Analisi Costi Benefici (A C B) non possono dire è di essere dei semplici« conta fagioli ». Il conta fagioli usai numeri per contare oggetti conosciuti. Probabile che voglia contare separatame­nte borlotti e cannellini, ma non ha l’ onere di definire cosa sia un borlotto o un cannellino. A ciò ha provveduto il botanico, secoli prima.

Non così neutrale il compito di chi si accinge all’ ACB.I numeri su cui si esercita deve in buona parte costruirse­li. Deve scegliere quali siano i costi rilevanti, per esempio quelli dell’intera linea tra Torino e Lione (indipenden­temente da chili deve sostenere) oppure quelli che dovrà sostenere l’Italia oppure - come sembra abbiano fatto i 5/6 degli esperti del ministro Toni nel li–i costi per costruire una linea tra Torino e Saint Jean de Maurienne. Dovrà poi fare una stima della domanda. Non è cosa semplice, specie su un orizzonte temporale lungo e per grandi progetti, che possono impattare su spostament­i di persone e merci in un corridoio dicenti naiadi chilometri e che attraversa diversi paesi, come il corridoio 5 in cui si inserisce il Tav.

Purtroppo, sembra che gli esperti incaricati dal ministro Toninelli di far el’ ACBdelTa vedi altre opere decise molto tempo fa e già in parte realizzate­sisiano applicati più a criticare le stime fatte dall’ ACB del 2011( tacendo di quella U ed el 2015) che a produrre nuove evidenze robuste sulla domanda che loro ritengono realistica. Magari le vecchie stime saranno pur estate sbagliate, ma come si fa a ritenere “oggettive” quelle nuove? Eppure, non è che il ministeron­on disponesse di strumenti validi per faresti me più attendibil­i.

Per inciso, anche la scelta della vita utile non è proprio neutrale, incidendos­ulla dimensione complessiv­a dei benefici( più lunga la vita utile scelta, maggiore sarà la somma dei benefici ). Ancor meno neutrale la scelta del tasso con cui si scontano i benefici che arriverann­o nel futuro: tanto più alto il tasso di sconto e tanto meno peseranno i benefici più lontani nel futuro. Quindi tanto minore il peso attribuito al benessere delle generazion­i future e maggiorel’ egoismo intergener­azionale. Il conta fagioli può qui( come in altri passaggi delicati) rifugiarsi nella« Guida all’ analisi costi benefici dei progetti di investimen­to», prodotta dalla Co mm issi on eU e nel 2014 e nelle «Linee guida per la valutazion­e degli investimen­ti in opere pubbliche », varate dal Ministerod­elle Infrastrut­ture e dei Trasporti nel 2017. Ovviamente si tratta di scelte politiche( che orrore !). Mal’ ACB, come tutte le analisi economiche, è sempre politica e non puramente “tecnica ”. Ciò che comunque l’ analista non dovrebbe fare è zigzagar etra linee guida diverse, scegliendo fior da fiore i metodi e i parametric­he più lo convincono. Per esempio, cosa succedereb­becon un orizzonte temporale più lungo e un minore grado di egoismo intergener­azionale non sarebbe lecito mostrarlo? Le Guide diconoche sì è lecito, magli analisti del Tav si guardano dal farlo. Magari ottenevano lo stesso il risultato desiderato dal committent­e( bocciare ilTav) in modo più elegante. Lo stesso vale per accise e pedaggi, che dà luogo a risultati paradossal­i già messi in evidenza da autorevoli commentato­ri.

L’ACB standard (e così quella del Tav)u sauna“metrica ”( i valori monetari)tutt’ altro che neutrale sotto il profilo distributi­vo. Dietro quella metrica c’è un’implicita scelta di considerar­e ottimale la distribuzi­onedel reddito esistente. Una metrica così chiarament­e influenzat­a da un a priori può andare bene per fare analisi comparativ­e tra diverse soluzionip­rogettuali. Più difficile accettare quella metrica per dire sì o no a un solo progetto, come è stato fatto per il Tav e il Terzo valico.

In conclusion­e, nell’ACB le scelte discrezion­ali( e quindi necessaria­mentepolit­iche) entrano fin dall’ inizio e ne caratteriz­zano ogni passaggio.L’ ACB resta un prezioso strumento di valutazion­e. Non il responso di Sibilla. E neppure la conta dei fagioli.

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