Di Maio in Vaticano, Salvini non c’è
Parolin: più integrazione e inclusione. Sul tavolo il reddito di cittadinanza
«Clima molto buono» dicono i vertici vaticani al termine del primo incontro istituzionale tra la Santa Sede, la Cei e il governo giallo-verde. «Siamo cattolici» è stato detto da membri dell’esecutivo ai cardinali presenti a Palazzo Borromeo per la cerimonia annuale dei Patti Lateranensi, prima dell’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. C’è il premier Giuseppe Conte e il vice Luigi Di Maio, ma manca come annunciato il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini, per l’impegno sul dossier dei pastori sardi. Il tema centrale dell’incontro riguarda i migranti: è fresca la protesta di molti vescovi italiani sul decreto sicurezza e forse l’assenza di Salvini, viene fatto notare da qualcuno nei saloni del palazzo, è anche legata a motivi di opportunità, anche se era presente il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, che per la Lega tiene i rapporti con Oltretevere. Al termine dell’incontro è il Segretario di Stato Pietro Parolin a parlare: «Le migrazioni sono state al centro dei temi che si sono discussi soprattutto nel senso dell’integrazione. Noi abbiamo insistito molto perché ci siano una visione e politiche di integrazione, poi sapendo quanti altri problemi ci sono, e anche riconoscendo questo aspetto importante e cioè che il problema deve essere assunto da tutti e questo è uno dei punti sui quali il governo italiano ha tanto insistito ed è un punto su cui anche la Santa sede ha detto che è un problema di tutta l’Europa». Conte illustra la politica dell’immigrazione secondo i canoni del concetto «non si può accogliere tutti quelli che arrivano»: la linea del Vaticano è quella di un’accoglienza il più possibile aperta ma compatibile con l’integrazione.
Poi si passa oltre e Di Maio illustra per grandi linee il reddito di cittadinanza e il decreto dignità, esposte come politiche di inclusione per la fasce più deboli: « Evidentemente lì ci possono essere anche delle piccole sfumature»ha detto Parolin .
« Si è parlato - ha aggiunto - anche del reddito di cittadinanza, presentato dal governo: non siamo intervenuti su questo, ma nell’insieme abbiamo condiviso proprio questo impegno che è l’impegno tipico della Chiesa». Poi anche il tema delle chiusure domenicali degli esercizi commerciali: «Da parte nostra abbiamo ribadito quella che è sempre stata la posizione del Santo Padre e della Cei, cioè noi vogliamo che sia salvaguardato il senso della domenica ma che sia salvaguardato soprattutto a favore delle persone e delle famiglie» ha detto Parolin, che ha confermato di aver visto Di Maio nei giorni scorsi («si lo avevo incontrato, è pubblica la cosa, l’incontro non era segreto, era discreto»).
Insomma, dal fermo immagine del ricevimento esce un quadro di rapporti con la Santa Sede per ora più fluidi con il M5S e più faticosi con la Lega, anche se un pò diversa è situazione nel territorio, dove i sindaci del Carroccio da sempre dialogano (pur con alti e bassi) con vescovi e parroci. Poi qualche battuta sul sostegno alle scuole cattoliche: «Chiedete a Tria» ha detto scherzando un ministro, ma il titolare dell’Economia non ha commentato.