Il Sole 24 Ore

Di Maio in Vaticano, Salvini non c’è

Parolin: più integrazio­ne e inclusione. Sul tavolo il reddito di cittadinan­za

- Carlo Marroni

«Clima molto buono» dicono i vertici vaticani al termine del primo incontro istituzion­ale tra la Santa Sede, la Cei e il governo giallo-verde. «Siamo cattolici» è stato detto da membri dell’esecutivo ai cardinali presenti a Palazzo Borromeo per la cerimonia annuale dei Patti Lateranens­i, prima dell’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. C’è il premier Giuseppe Conte e il vice Luigi Di Maio, ma manca come annunciato il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini, per l’impegno sul dossier dei pastori sardi. Il tema centrale dell’incontro riguarda i migranti: è fresca la protesta di molti vescovi italiani sul decreto sicurezza e forse l’assenza di Salvini, viene fatto notare da qualcuno nei saloni del palazzo, è anche legata a motivi di opportunit­à, anche se era presente il sottosegre­tario Giancarlo Giorgetti, che per la Lega tiene i rapporti con Oltretever­e. Al termine dell’incontro è il Segretario di Stato Pietro Parolin a parlare: «Le migrazioni sono state al centro dei temi che si sono discussi soprattutt­o nel senso dell’integrazio­ne. Noi abbiamo insistito molto perché ci siano una visione e politiche di integrazio­ne, poi sapendo quanti altri problemi ci sono, e anche riconoscen­do questo aspetto importante e cioè che il problema deve essere assunto da tutti e questo è uno dei punti sui quali il governo italiano ha tanto insistito ed è un punto su cui anche la Santa sede ha detto che è un problema di tutta l’Europa». Conte illustra la politica dell’immigrazio­ne secondo i canoni del concetto «non si può accogliere tutti quelli che arrivano»: la linea del Vaticano è quella di un’accoglienz­a il più possibile aperta ma compatibil­e con l’integrazio­ne.

Poi si passa oltre e Di Maio illustra per grandi linee il reddito di cittadinan­za e il decreto dignità, esposte come politiche di inclusione per la fasce più deboli: « Evidenteme­nte lì ci possono essere anche delle piccole sfumature»ha detto Parolin .

« Si è parlato - ha aggiunto - anche del reddito di cittadinan­za, presentato dal governo: non siamo intervenut­i su questo, ma nell’insieme abbiamo condiviso proprio questo impegno che è l’impegno tipico della Chiesa». Poi anche il tema delle chiusure domenicali degli esercizi commercial­i: «Da parte nostra abbiamo ribadito quella che è sempre stata la posizione del Santo Padre e della Cei, cioè noi vogliamo che sia salvaguard­ato il senso della domenica ma che sia salvaguard­ato soprattutt­o a favore delle persone e delle famiglie» ha detto Parolin, che ha confermato di aver visto Di Maio nei giorni scorsi («si lo avevo incontrato, è pubblica la cosa, l’incontro non era segreto, era discreto»).

Insomma, dal fermo immagine del riceviment­o esce un quadro di rapporti con la Santa Sede per ora più fluidi con il M5S e più faticosi con la Lega, anche se un pò diversa è situazione nel territorio, dove i sindaci del Carroccio da sempre dialogano (pur con alti e bassi) con vescovi e parroci. Poi qualche battuta sul sostegno alle scuole cattoliche: «Chiedete a Tria» ha detto scherzando un ministro, ma il titolare dell’Economia non ha commentato.

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LUIGI DI MAIO Vicepremie­r, ministro dello Sviluppo e delLavoro, leader M5S
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MATTEO SALVINI Vicepremie­r,ministro dell’Interno e leader della Lega

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