Plastica monouso, sindacati in allarme
Sindacati in allarme sulla plastica monouso, dopo che la Ue, con un accordo politico, ha messo al bando la plastica usa e getta, dai piattini alle posate ai cotton fioc, dal 2021. Davanti a questo cambiamento epocale, dice il segretario generale della Femca Cisl, Nora Garofalo, «ci sono 2 strade: lasciarci travolgere o cavalcarli, utilizzandone le potenzialità». La premessa del sindacato contempla anche il fatto che ogni anno negli oceani finiscono 13 milioni di tonnellate di plastica. Non per colpa dei produttori, ma per una gestione non corretta del fine vita del prodotto, ossia la sua raccolta differenziata e poi il suo riciclo. La plastica, ricorda Garofalo, è sempre stata motivo d’orgoglio per il nostro Paese: «Nel 1963 Giulio Natta, fu premiato con il Nobel per la scoperta del polipropilene, la più versatile materia plastica». Il provvedimento Ue che strizza l’occhio ai Paesi del Nord Europa, grandi produttori di cellulosa, mette in difficoltà l’Italia dove ci sono i maggiori produttori europei di plastica usa e getta che impiegano, particolare non secondario,oltre 50mila addetti. Per evitare l’ecatombe la via da percorrrere, per il sindacato, non potrà che essere quella degli incentivi alla riconversione che dovrà coivolgere gli imprenditori, i sindacati e soprattutto le istituzioni. Qualche esempio c’è già. «La Dacca di Cataniacita Garofalo -, o la Bio-On di Bologna».