Competence center, otto poli operativi entro la primavera
Firpo (Mise): il piano vale 70 milioni e potrà essere rifinanziato Record di presenze alla rassegna di Torino sull’automazione
Saranno operativi in primavera. A un anno dal via: Stefano Firpo, direttore generale del ministero dello Sviluppo economico, fa il punto sulla rete degli otto Competence center italiani a Torino, durante l’appuntamento con A&T, il Salone dedicato all’automazione e alle tecnologie di Industria 4.0 in corso al Lingotto, con presenze in crescita del 10% rispetto all’anno scorso, oltre 400 espositori e una sessantina di workshop e BtoB organizzati direttamente dalle aziende. «Siamo alle battute finali – spiega Firpo – stiamo raccogliendo la certificazione antimafia relativa ai membri dei Cda e poi andremo alla firma dei decreti per assegnare le risorse». Un piano da 70 milioni che potrà essere rifinanziato, assicura Firpo.
Sei degli otto Centri, nati per accelerare il trasferimento tecnologico e per favorire il passaggio di competenze alle pmi, sono stati costituiti. Prendono forma le diverse realtà, da Torino alla Sicilia: 14 le isole dimostrative organizzate dal Competence Center di Milano e della Lombardia, dedicato al digital manufacturing, in fase di elaborazione le linee produttive pilota del Competence coordinato dal Politecnico di Torino, tracciate le linee guida del Centro di Genova, che prevede lo sviluppo di un “twin digitale” del porto per testare gli ambiti della cybersecurity.
Firpo mette in fila i numeri: «Abbiamo 60 tra Università e Centri di ricerca coinvolti, oltre 400 imprese interessate, si tratta di un progetto ambizioso per favorire l’innovazione tecnologica nel tessuto delle piccole e medie imprese e concretizzare un modello italiano a partire dalle esperienze in Francia o Inghilterra». La chiave è il partenariato tra il pubblico e il privato, una formula, aggiunge Firpo, «che sarà chiamata in futuro a gestire anche la partita dei fondi europei destinati alla ricerca e allo sviluppo, nel prossimo periodo di programmazione». Lo strumento è il finanziamento della domanda di innovazione, attraverso bandi aperti e un target medio di circa due milioni a progetto, adatto a raggiungere una platea ampia. Un passaggio chiave per l’Italia manifatturiera e delle filiere, con in campo i big -come Fca, Leonardo o StMicroelectronics – fino alle imprese più piccole.
Il target, ribadisce Firpo, sono le Pmi: «Per andare avanti sulla ricerca servono luoghi fisici per garantire alle aziende più piccole la possibilità di accedere alle tecnologie». Su questo si giocherà anche l’attrattività dei Competence sul mercato per le aziende destinate a diventare clienti, intercettate dalla rete costruita in questi mesi dai Digital Innovation hub messi in pista dal sistema confindustriale. Un compito né scontato né semplice visto anche la diversa fase economica del paese: se nel 2016 e nel 2017 gli investimenti fissi lordi sono cresciuti del 4%, invertendo una tendenza che durava da oltre 15 anni, nel 2018 il delta positivo dovrebbe attestarsi sul 2% in più rispetto all’anno precedente.
«Le pmi devono poter analizzare le diverse tecnologie disponibili in maniera semplice, come se fossero in visita all’Ikea» spiega Paolo Rocco del Competence Lombardo, dove oltre al Politecnico di Milano sono entrate anche le Università di Bergamo, Brescia e Pavia.
Focalizzato sulle tecnologie digitali il Competence Veneto, presentato dalla Scheider Electric, mentre il polo campano , cuifanno capo anche le università pugliesi, è una rete di oltre un centinaio di aziende, con un occhio al settore delle costruzioni, tra i piu indietro sul piano della trasformazione digitale.
Per il polo dell’Emilia- Romagna è in campo la Sacmi di Imola, mentre va oltre la dimensione territoriale il Competence focalizzato sull’advanced robotics, dalla Sicilia alla Toscana, con il contributo di StMicroelectronics e con 13 tra università e centri di ricerca in sette regioni. Fino alla realtà di Torino e Genova, dove il focus è la cybersecurity applicata a 5 ambiti: energia, trasporti, idrico, sistema produttivo e porto, con una decina di snodi a disposizione per testare innovazioni e fare formazione.