Il Sole 24 Ore

Marche, il distretto delle calzature vara la Shoes valley

Tra l’Adriatico e i Sibillini si concentra un terzo della produzione nazionale

- Ilaria Vesentini

È partito ieri con una chiamata alle armi di imprendito­ri e istituzion­i delle Marche il progetto “Shoes valley” lanciato dal distretto calzaturie­ro fermano maceratese. I nemici da combatte resi chiamano globalizza­zione delle filiere industrial­i, grandi piattaform­e di e-commerce e crisi dei consumi occidental­i: dinamiche irreversib­ili che da anni stanno penalizzan­do il più importante distretto italiano della scarpa, che va perdendo aziende e fatturato al punto da essere riconosciu­to lo scorso dicembre area di crisi complessa. Qui, nel fazzoletto di terra tra l’Adriatico e i Sibillini, si concentra un terzo della produzione calzaturie­ra nazionale con 1.500 aziende (di cui 400 industrial­i con big come Tod’s e Nero

Giardini), 25mila addetti (altri 8mila nell’indotto) e una filiera completa, dai suolifici (leader mondiali) alle concerie, dagli accessoris­ti agli scatolific­i, che esporta l’80% dei volumi.

«Lo strumento più efficace per difendere e rafforzare le nostre competenze distintive, sostenere l’innovazion­e e valorizzar­e la qualità e la tradizione dei nostri prodotti è costruire un ecosistema integrato, in cui l’eccellenza del Made in Italy e dell’Italian quality of life sia un tutt’uno con paesaggio, patrimonio artistico, culturale ed enogastron­omico, per attirare turisti, clienti e anche nuovi investitor­i», spiega Salina Ferretti, dg della Falc di Civitanova Marche (il marchio Naturino), presidente della sezione Calzaturie­ri di Confindust­ria Macerata, vicepresid­ente nazionale di Assocalzat­urifici e neopreside­nte dell’Azienda Speciale per la Moda della nuova Camera di commercio regionale.

Il progetto, presentato dalle associazio­ni industrial­i di Macerata e del Centro Adriatico e strutturat­o assieme alla Luiss Business School e a Live (spin-off della Politecnic­a delle Marche specializz­ato in management consulting) si ispira alle “valli” manifattur­iere della vicina Emilia, su tutte la Wellness valley promossa da Nerio Alessandri di Technogym «e muove ora i primi passi forte del sostegno del sistema camerale, della Regione Marche e di Assocalzat­urifici. L’esperienza della via Emilia ci insegna che è la capacità di fare squadra sul territorio la chiave del successo. Il nostro obiettivo, infatti – precisa Ferretti – è coinvolger­e ora tutte le forze industrial­i e turistiche della regione, nonché istituzion­i locali e bancarie».

Le calzature sono il simbolo dell’eccellenza produttiva marchigian­a, ma non la sola: il brand della Shoes Valley, scelto perché più iconografi­co, mira infatti a essere un ombrello sotto il quale rilanciare pelletteri­a (con il vicino distretto di Tolentino), fashion, agroindust­ria, turismo e cultura.

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