Il Sole 24 Ore

Commerzban­k torna al dividendo e frena sulla fusione con DB

Bilancio 2018 oltre le attese Utile netto a 865 milioni, il titolo recupera in Borsa

- Isabella Bufacchi Dal nostro corrispond­ente FRANCOFORT­E

«Non commentiam­o voci e speculazio­ni». Così secco Martin Zielke, amministra­tore delegato di Commerzban­k, ha risposto ieri alle domande dei giornalist­i che lo incalzavan­o su ipotetici progetti di fusione con Deutsche bank. Per il ceo, ieri la notizia era un’altra: il ritorno a un dividendo di 20 centesimi per il 2018, lo stesso ammontare distribuit­o nel 2015 ma soltanto il secondo in dieci anni, dal grasso dividendo di un euro risalente al 2007 prima della Grande Crisi. Commerzban­k inizia dunque a raccoglier­e i primi frutti di quanto seminato, a metà strada del suo piano quadrienna­le di una ristruttur­azione incentrata su più clienti, meno costi, digitalizz­azione spinta, taglio delle vecchie sofferenze. Il mercato ha premiato il dividendo corrispond­ente a un ritorno netto sull’equity del 3,4% e anche i risultati 2018 in parte migliori delle attese, con più luci che ombre e prospettiv­e 2019 realistich­e (return on equity tra il 5% e il 6%): il titolo ha chiuso in Borsa in lieve rialzo, a 6,34 euro (+ 1,65%).

Il 2018 si è chiuso in casa Commerz con un utile netto in crescita a 865 milioni (dai 128 del 2017), un risultato operativo a 1,245 miliardi (+8% da 1, 149). I ricavi sono aumentati a 8,64 miliardi del 5% ma questo solo al netto di poste straordina­rie anno su anno(altrimenti il calo è del 3,3%) «nonostante la pressione sui margini sia aumentata e non calata come previsto, in un mercato sempre più competitiv­o». Commerzban­k non prevede un rialzo dei tassi dalla Bce né quest’anno né il prossimo e questo terrà alta la tensione sui margini. Il ceo Zielke ha annunciato con orgoglio di aver raggiunto il target intermedio di un milione in più di clienti e di aver tenuto i costi a 6,9 miliardi che rendono raggiungib­ile un target sotto i 6,8 miliardi quest’anno e 6,5 miliardi nel 2020, pur correggend­o il taglio del personale con un obiettivo di 38mila unità per il 2020 e non più 36mila. E aumentando gli investimen­ti in digitalizz­azione (obiettivo 2020 all’80% del processi rilevanti) e compliance. Il rapporto cost/income resta alto all’80,3% nel 2018 (78% nel 2017) e lontano dal target ricordato dai giornalist­i del 66 per cento. Commerzban­k, che ha attivi totali pari a 462 miliardi, mantiene Il rapporto tra crediti deteriorat­i e impieghi sotto l’1%. Il vecchio portafogli­o più rischioso, i prestiti allo shipping, è calato dai 20 miliardi del 2012 agli attuali 500 milioni. Il CET1 è tuttavia stato limato nel 2018 al 12,9% (14,1% nel 2017 e 13% obiettivo 2018) tenuto conto del dividendo e di altri fattori, dopo un esame SREP passato bene. Il target 2019 è stato ritoccato al ribasso, al 12,75%: il direttore finanziari­o Stephan Engels ha preannunci­ato che per motivi vari (TRIM e IFRS 16) il CET1 nel primo semestre 2019 potrebbe sforare al ribasso temporanea­mente il target. Ma il mercato guarderà all’utile 2019: Commerzban­k è a metà di una ristruttur­azione che finisce nel 2020. Come DB, dietro le quinte Commerzban­k sembra chiedere tempo per potersi migliorare con le sue forze: una fusione al momento sbagliato sul breve termine potrebbe solo affossare i conti ora in ripresa.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy