Il Sole 24 Ore

Credit Suisse ritrova l’utile ma il titolo resta debole

Dopo tre esercizi in rosso il risultato netto supera i 2 miliardi di franchi

- Lino Terlizzi

Torna all’utile annuale il Credit Suisse. Dopo tre esercizi in rosso, a causa di multe per controvers­ie soprattutt­o negli Usa, della riforma fiscale sempre negli Stati Uniti, degli oneri legati alla ristruttur­azione, la big del settore bancario elvetico ha ritrovato il profitto. Nel 2018 l’utile netto di Credit Suisse è stato di 2,06 miliardi di franchi (1,82 miliardi di euro), contrappos­to alla perdita di 983 milioni di franchi del 2017. Nel solo quarto trimestre del 2018, l’utile netto è stato di 292 milioni di franchi (259 milioni di euro), contro una perdita di 2,13 miliardi di franchi un anno prima.

Secondo Tidjane Thiam, il chief executive officer francoivor­iano sbarcato a Zurigo nel 2015 per rilanciare quello che è il secondo gruppo bancario svizzero per dimensioni, alle spalle di Ubs, la missione di ristruttur­azione è compiuta. «Gli obiettivi sono stati ampiamente raggiunti», ha affermato Tidjane Thiam. Alla Borsa di Zurigo, tuttavia, hanno prevalso le vendite (-3,4%). Una parte degli analisti si aspettava qualcosa di più. Sul dividendo, ad esempio, le attese degli analisti erano centrate attorno a 0,29 franchi per azione, mentre il dividendo proposto dal cda è di 0,2625 franchi per titolo, in aumento del 5% rispetto agli 0,25 franchi di un anno fa.

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