Credit Suisse ritrova l’utile ma il titolo resta debole
Dopo tre esercizi in rosso il risultato netto supera i 2 miliardi di franchi
Torna all’utile annuale il Credit Suisse. Dopo tre esercizi in rosso, a causa di multe per controversie soprattutto negli Usa, della riforma fiscale sempre negli Stati Uniti, degli oneri legati alla ristrutturazione, la big del settore bancario elvetico ha ritrovato il profitto. Nel 2018 l’utile netto di Credit Suisse è stato di 2,06 miliardi di franchi (1,82 miliardi di euro), contrapposto alla perdita di 983 milioni di franchi del 2017. Nel solo quarto trimestre del 2018, l’utile netto è stato di 292 milioni di franchi (259 milioni di euro), contro una perdita di 2,13 miliardi di franchi un anno prima.
Secondo Tidjane Thiam, il chief executive officer francoivoriano sbarcato a Zurigo nel 2015 per rilanciare quello che è il secondo gruppo bancario svizzero per dimensioni, alle spalle di Ubs, la missione di ristrutturazione è compiuta. «Gli obiettivi sono stati ampiamente raggiunti», ha affermato Tidjane Thiam. Alla Borsa di Zurigo, tuttavia, hanno prevalso le vendite (-3,4%). Una parte degli analisti si aspettava qualcosa di più. Sul dividendo, ad esempio, le attese degli analisti erano centrate attorno a 0,29 franchi per azione, mentre il dividendo proposto dal cda è di 0,2625 franchi per titolo, in aumento del 5% rispetto agli 0,25 franchi di un anno fa.