Il Sole 24 Ore

Renault, utile in calo Il mercato premia target confermati

Ripresi a Tokyo i colloqui con i vertici di Nissan sul futuro dell’Alleanza

- —Alberto Annicchiar­ico

Nissan, Mitsubishi e Renault hanno ripreso i colloqui sul futuro dell’Alleanza proprio nel giorno della pubblicazi­one dei conti 2018 della casa francese. Ruota attorno al reset dei rapporti dopo il terremoto Ghosn la missione di due giorni in Giappone del nuovo presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, che ha incontrato i ceo Hiroto Saikawa (Nissan) e Osamu Masuko (Mitsubishi). Nelle dichiarazi­oni ufficiali tutti d’accordo: l’importanza dell’Alleanza (seconda solo a Volkswagen in fatto di veicoli venduti) è fuori discussion­e. Si discuterà senza filtri, invece, su chi debba succedere a Carlos Ghosn - l'ex numero uno arrestato lo scorso novembre in Giappone , dove è accusato di non aver dichiarato al fisco tutti i suoi redditi e di aver usato fondi aziendali di Nissan per spese personali - e se debba essere ancora un francese (quindi, Senard) in un matrimonio che vede Renault forte di un 43% in Nissan contro il 15% di quest’ultima in Renault (e senza diritti di voto nel board).

Intanto Renault si è messa in evidenza alla Borsa di Parigi, nonostante un deciso calo dell’utile netto nel 2018. Il titolo è salito anche del 3% per poi ripiegare poco sotto il +2%. Il mercato ha apprezzato la conferma di target considerat­i ambiziosi e il fatto che, in un contesto globale del comparto auto difficile, Renault sia riuscita a mantenere un margine operativo al 6,3%. Nell’ultimo anno dell’era Ghosn il gruppo francese ha chiuso con un utile netto in calo del 35% a 3,4 miliardi di euro. La flessione, secondo la casa della Losanga, è legata al minor contributo offerto dal partner giapponese Nissan e dall’effetto cambi in molti Paesi emergenti. Il risultato operativo cala a 3,61 miliardi, il fatturato del 2,3% a 57,4 miliardi. Il contributo di Nissan, controllat­a al 43% da Renault, si è ridotto di quasi la metà rispetto al 2017, scendendo a 1,51 miliardi di euro. Ciò nonostante all’assemblea degli azionisti sarà proposto un dividendo di 3,55 euro per azione, stabile.

«Renault ha mantenuto nel 2018 una buona performanc­e nonostante un peggiorame­nto della situazione», ha dichiarato Thierry Bolloré, nuovo amministra­tore delegato del gruppo da fine gennaio. Il successore di Ghosn - al quale Renault non verserà un’indennità di due anni da 30 milioni di euro in seguito alle sue dimissioni - ha affermato inoltre di «confermare gli obiettivi del piano strategico». Renault punta alla vendita di 5 milioni di vetture al 2022, a un fatturato superiore a 70 miliardi di euro e a un margine operativo superiore al 7%. Per il 2019, ha aggiunto Bolloré, il gruppo si aspetta «un margine operativo intorno al 6%», oltre a «un fatturato in rialzo a tassi di cambio e perimetro constante», all’interno di un mercato mondiale dell’auto atteso stabile.

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