Renault, utile in calo Il mercato premia target confermati
Ripresi a Tokyo i colloqui con i vertici di Nissan sul futuro dell’Alleanza
Nissan, Mitsubishi e Renault hanno ripreso i colloqui sul futuro dell’Alleanza proprio nel giorno della pubblicazione dei conti 2018 della casa francese. Ruota attorno al reset dei rapporti dopo il terremoto Ghosn la missione di due giorni in Giappone del nuovo presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, che ha incontrato i ceo Hiroto Saikawa (Nissan) e Osamu Masuko (Mitsubishi). Nelle dichiarazioni ufficiali tutti d’accordo: l’importanza dell’Alleanza (seconda solo a Volkswagen in fatto di veicoli venduti) è fuori discussione. Si discuterà senza filtri, invece, su chi debba succedere a Carlos Ghosn - l'ex numero uno arrestato lo scorso novembre in Giappone , dove è accusato di non aver dichiarato al fisco tutti i suoi redditi e di aver usato fondi aziendali di Nissan per spese personali - e se debba essere ancora un francese (quindi, Senard) in un matrimonio che vede Renault forte di un 43% in Nissan contro il 15% di quest’ultima in Renault (e senza diritti di voto nel board).
Intanto Renault si è messa in evidenza alla Borsa di Parigi, nonostante un deciso calo dell’utile netto nel 2018. Il titolo è salito anche del 3% per poi ripiegare poco sotto il +2%. Il mercato ha apprezzato la conferma di target considerati ambiziosi e il fatto che, in un contesto globale del comparto auto difficile, Renault sia riuscita a mantenere un margine operativo al 6,3%. Nell’ultimo anno dell’era Ghosn il gruppo francese ha chiuso con un utile netto in calo del 35% a 3,4 miliardi di euro. La flessione, secondo la casa della Losanga, è legata al minor contributo offerto dal partner giapponese Nissan e dall’effetto cambi in molti Paesi emergenti. Il risultato operativo cala a 3,61 miliardi, il fatturato del 2,3% a 57,4 miliardi. Il contributo di Nissan, controllata al 43% da Renault, si è ridotto di quasi la metà rispetto al 2017, scendendo a 1,51 miliardi di euro. Ciò nonostante all’assemblea degli azionisti sarà proposto un dividendo di 3,55 euro per azione, stabile.
«Renault ha mantenuto nel 2018 una buona performance nonostante un peggioramento della situazione», ha dichiarato Thierry Bolloré, nuovo amministratore delegato del gruppo da fine gennaio. Il successore di Ghosn - al quale Renault non verserà un’indennità di due anni da 30 milioni di euro in seguito alle sue dimissioni - ha affermato inoltre di «confermare gli obiettivi del piano strategico». Renault punta alla vendita di 5 milioni di vetture al 2022, a un fatturato superiore a 70 miliardi di euro e a un margine operativo superiore al 7%. Per il 2019, ha aggiunto Bolloré, il gruppo si aspetta «un margine operativo intorno al 6%», oltre a «un fatturato in rialzo a tassi di cambio e perimetro constante», all’interno di un mercato mondiale dell’auto atteso stabile.