UN MANIFESTO IN 13 PUNTI PER GLI APPALTI
Lettera aperta di Italiadecide al presidente del Consiglio
L’Osservatorio dei contratti pubblici, istituito da Italiadecide, ha scritto al presidente del Consiglio una lettera aperta per proporre 13 misure prioritarie per sbloccare il sistema degli appalti, portare a conclusione le gare bandite, selezionare le migliore offerte ed eseguire effettivamente i contratti. Queste le misure prioritarie proposte:
1. Dare certezze in materia di responsabilità, tipicizzando i casi di responsabilità contabile e le fattispecie penali di abuso in atti d’ufficio e di turbativa d’asta; stabilire inoltre che non possa integrare colpa grave: la condotta conformatasi a sentenza della magistratura ordinaria o amministrativa che non sia stata ancora corretta nel grado successivo del procedimento; la condotta conformatasi a linea guida ANAC; la scelta discrezionale nella parte in cui abbia attuato un precetto obiettivamente caratterizzato da seria incertezza.
2. Prevedere che, nel caso si proceda per abuso d’ufficio, e prima dell’iscrizione nel registro degli indagati, il PM
debba ascoltare il p.u. per verificare sulla base di quale
valutazione degli interessi concorrenti abbia, nell’ambito della propria discrezionalità, adottato l’atto.
3. Individuare nell’Esecutivo referenti espressamente dedicati al “sistema” dei servizi, che si occupino dello sviluppo e delle problematiche del settore e diano attuazione ad una politica nazionale per i contratti pubblici di servizi strategici, ad alto contenuto di innovazione e investimento tecnologico, ciò al fine di dare centralità e visibilità al settore dei “servizi”, differenziandolo, anche sul piano della rappresentanza istituzionale, dal settore dei lavori.
4. Favorire la costituzione di una committenza pubblica specializzata e qualificata, preparata a dialogare con il privato, e ad assumere decisioni discrezionali in maniera trasparente, il cui perimetro di operatività e di competenza sia definito, tenendo conto dei settori merceologici, per evitare sovrapposizioni, secondo criteri di specializzazione.
5. Rafforzare la Consip, il cui ruolo sussidiario in questo contesto va rinnovato e ampliato, per le competenze tecniche dell’organismo, con affidamento di una funzione strategica e di guida, a supporto dell'intero sistema delle centrali di committenza e per lo sviluppo di procedure di acquisto innovative, anche non standardizzate.
6. Rendere stabili le “consultazioni” del mercato, su due livelli, uno su macro-settori, anche nella fase di programmazione, e uno specifico sulla singola gara, da svolgersi in piena trasparenza, perché le relative procedure siano tracciate e accessibili, a parità di condizioni, a tutti gli operatori, al fine di favorire il dialogo pubblico-privato, tra stazioni appaltanti e operatori economici, i quali sono naturalmente in possesso delle informazioni e conoscenze tecniche relative ai servizi da affidare, di cui l’amministrazione spesso è priva.
7. Definire in maniera puntuale le procedure flessibili di selezione dei contraenti al fine di incentivarne l’utilizzo sfuggendo ai rischi determinati dalla incertezza delle singole ipotesi di responsabilità.
8. Rendere la normativa delle concessioni e dei partenariati pubblico-privati (PPP) autonoma ed autosufficiente da quella degli appalti, evitando continui rinvii della prima alla seconda, così come sono autonome ed autosufficienti le due direttive 23/2014 (concessioni) 24/2014 (appalti).
9. Eliminare le complessità inutili perché non funzionali alla scelta del miglior offerente e alla massima partecipazione in gara.
10. Rispettare il divieto di gold plating, al fine di semplificare le procedure di affidamento (in particolare centrali di committenza) per rendere le regole maggiormente aderenti alle disposizioni della Direttiva europea (es. subappalto) e più definite, per evitare incertezze applicative.
11. Semplificare i sistemi di controllo dei partecipanti alla gara, in un'ottica di favor partecipationis e non di tutela di interessi estranei, secondo regole che non inducano in errore e non determinino situazioni di incertezza.
12. Stabilire esplicitamente il principio per cui le procedure di gara devono essere portate a termine e i contratti stipulati in tempi certi, definiti e celeri, anche per stare al passo con l'innovazione tecnologica, e a tal fine prevedere, in pendenza di un contenzioso, opportune misure di tutela del patrimonio delle stazioni appaltanti, a fronte di eventuali richieste risarcitorie, ed esclusione di responsabilità dei pubblici funzionari che decidano motivatamente di procedere alla stipula del contratto.
13. In sede di esecuzione del contratto implementare i controlli della stazione appaltante sul raggiungimento dei risultati attesi e sulla qualità dei servizi erogati, nonché su tempi di esecuzione e maggiori eventuali costi generati, prevedendo, ad es., un sistema di regole e di indici, fin dalla fase di gara, mediante capitolati speciali d'appalto, che indichino specifici livelli prestazionali e modalità di verifica relative che consentano un controllo da parte sia della stazione appaltante che degli altri operatori economici.