Domande ancora precluse per i contenziosi pendenti
Scadenza al 31 maggio ma mancano i modelli e le istruzioni
Entro il 31 maggio 2019 deve essere presentata la domanda per la definizione delle liti pendenti. Questa scadenza è stata individuata sin dal primo provvedimento normativo (Dl 119/2018). In sostanza la norma ha concesso poco più di sette mesi per presentare la domanda di definizione delle liti. In base al comma 15 dell’articolo 6 del Dl 119/2018 con uno o più provvedimenti del direttore dell’Agenzia sono stabilite le modalità di attuazione delle disposizioni relative alla definizione delle liti pendenti
Ad oggi, l’Agenzia non ha ancora reso noto il modello e le modalità di presentazione, né se sia possibile (circostanza per la verità inverosimile) predisporre liberamente l’istanza o mutuarla dall’ultima definizione di qualche anno fa.
È già trascorsa circa la metà del tempo a disposizione e questo ritardo ha conseguenze concrete. Innanzitutto, più in prossimità della scadenza verranno resi noti i provvedimenti attuativi, e maggiore sarà la concentrazione e l’urgenza del lavoro che attende professionisti e imprese interessate. Peraltro la scadenza si va a collocare in un periodo già caratterizzato da altri numerosi adempimenti fiscali e civili.
Poi uffici e enti della riscossione proseguono con le iscrizioni provvisorie costringendo così i contribuenti quantomeno a rateizzare la pretesa onde evitare le inevitabili misure cautelari. Se è certo che quanto si paga a titolo provvisorio verrà scomputato dal dovuto per la definizione, è anche vero che il versamento di somme superiori non potrà essere recuperato. Da evidenziare, infine, che ad oggi, fatta eccezione per le risposte fornite al telefisco, non vi è stato alcun chiarimento sul tema da parte dell’Agenzia e di dubbi certamente ne permangono: valga per tutti il caso dell’esatto importo dovuto in ipotesi di giudizio di rinvio della Cassazione o delle conseguenze in ipotesi di calcoli errati da parte del contribuente.
Vi è quindi da sperare che presto giungano questi provvedimenti attuativi, salvo che già non sia stata già ipotizzata l’inevitabile e puntuale proroga dei termini, ma, a questo punto, sarebbe ancora più auspicabile che vengano informati per tempo anche gli interessati.