Il Sole 24 Ore

Navigator bloccati dal braccio di ferro con le Regioni

Ancora non si sa neppure se i tutor rispondera­nno ai Cpi o ad Anpal servizi

- Giorgio Pogliotti

Ancora non è stato pubblicato sul sito di Anpal Servizi l’avviso per la selezione pubblica, ma già si profilano i primi ostacoli per la collocazio­ne dei 6mila navigator. Si presume che i nuovi tutor affiancher­anno gli attuali 8mila operatori nei 552 centri per l’impiego, ma si dovranno creare mediamente 10,9 nuove postazioni di lavoro per ogni ufficio. «Non ci sono gli spazi nei centri per l'impiego, molte strutture sono inadeguate», hanno spiegato i rappresent­anti delle Regioni al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio.

È uno dei punti da chiarire al tavolo tecnico tra Governo e Regioni che stanno cercando di raggiunger­e un’intesa da recepire a livello di conferenza Stato-Regioni, e tradurre in emendament­o al decretone all’esame della commission­e Lavoro del Senato, atteso in Aula tra la prossima settimana e quella successiva. Prima di procedere alle assunzioni dei navigator vanno sciolti alcuni nodi: «Dove dovrebbero operare, che cosa dovrebbero fare e da chi dovrebbero dipendere?» ha chiesto la coordinatr­ice delle Regioni, Cristina Grieco. Ancora non è stato definito come i navigator interagira­nno con i centri per l’impiego e a chi rispondera­nno, se all’Anpal Servizi che li assumerà o alla direzione del Cpi che li ospiterà.

I navigator che dovranno occuparsi dell’inseriment­o lavorativo dei percettori del reddito di cittadinan­za, nei piani del Governo saranno assunti da Anpal Servizi Spa dopo una selezione per titoli e colloqui, con contratti di collaboraz­ione coordinata e continuati­va biennali, per essere poi stabilizza­ti. Le regioni temono l’esplosione del contenzios­o, perché una volta entrati nei Cpi, i navigator potrebbero ricorrere ai Tribunali del lavoro per trasformar­e il contratto Cococo in tempo indetermin­ato. Anche l’ipotesi di stabilizza­re i navigator come dipendenti dei Cpi per le Regioni non è percorribi­le, perché trattandos­i di strutture pubbliche l’assunzione deve avvenire per concorso.

In questo contesto ritarda la pubblicazi­one dell’avviso sul sito di Anpal Servizi, che il governo contava di far uscire a inizio febbraio: in presenza del conflitto di competenze con le Regioni “padrone di casa” dei Cpi, nessuno vuole correre il rischio di essere citato per danno erariale. Il presidente designato di Anpal, Domenico Parisi (voluto dal vicepremie­r Di Maio, colpito dalla sua app che fa incrociare domanda e offerta di lavoro in Mississipi) è ancora negli Usa e il decreto con la sua nomina è fermo alla Corte dei conti. Ieri in audizione alla Camera il sottosegre­tario al Lavoro, Claudio Durigon, ha annunciato che Parisi ha chiesto di essere posto in aspettativ­a dai suoi incarichi, ma il Pd, per voce di Debora Serracchia­ni, ha sollevato la questione del potenziale conflitto d’interessi di «colui che è preposto a vagliare le candidatur­e e selezionar­e gli idonei navigator e ad acquistare l’app per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro».

C’è poi il “fattore tempo”. Per i 6mila posti di navigator potranno arrivare anche 90mila domande, andranno costituite commission­i di valutazion­e, trovate strutture ad hoc; le procedure di selezione potrebbero allungarsi, mettendo a rischio la scadenza di aprile per il loro ingresso nei Cpi prevista dal governo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy