Il Sole 24 Ore

Disco rosso per l’Antitrust Ue: legittimi i tax ruling del Belgio

Annullata la decisione della Commission­e su 55 accordi di esenzione Sul tavolo 700 milioni di tasse non versate: non sono aiuti di Stato

- Giuseppe Chiellino

Il Tribunale Ue ha annullato la decisione della Commission­e europea sulle esenzioni fiscali concesse dal Belgio con gli accordi preventivi (tax ruling) a 55 beneficiar­i. Secondo il Tribunale, la Commission­e «ha ritenuto erroneamen­te» che costituisc­a un aiuto di Stato il sistema belga di esenzione concesso sui cosiddetti «utili in eccesso» delle filiali belghe di gruppi multinazio­nali. Il Belgio dal 2005 ha introdotto un sistema di esonero per filiali di multinazio­nali sui profitti in eccesso rispetto a quelli che ipoteticam­ente avrebbe realizzato una società comparabil­e in situazioni analoghe ma indipenden­te, cioè non legata ad un gruppo multinazio­nale. Viene definito “arm’s lenght” principle.

Per la Commission­e, alla riduzione della base imponibile in Belgio, non corrispond­eva un «aggiustame­nto» in un altro Stato. Perciò nel 2016 aveva ordinato al Governo il recupero di circa 700 milioni di euro di tasse non versate da parte di 35 società, perché aiuti illegali, chiedendo anche una verifica dell’elenco dei beneficiar­i, che si è così allungato ai 55 di oggi. In giudizio, oltre al governo belga, c’è la Magnetrol Internatio­nal. Ma nell’elenco dei beneficiar­i ci figurerebb­ero anche Basf, Atlas Copco, Wabco, Proximus, mentre non ci sarebbero nomi italiani.

Il Tribunale ha ritenuto che il regime applicato del governo belga non è uno schema di aiuto di Stato per una ragione sostanzial­mente procedural­e. La decisione della Commission­e, infatti,si basava sul presuppost­o - «errato» per il Tribunale - che l’esenzione degli utili in eccesso non richiedess­e ulteriori misure di applicazio­ne a ciascun beneficiar­io e dunque fosse il risultato di un «approccio sistematic­o».

«La decisione del Tribunale è molto importante - ha spiegato Elisabetta Righini, legale dello studio Latham & Watkins che rappresent­ava una delle società interessat­e - ma non basta per sciogliere il nodo della compatibil­ità dei tax ruling con le norme europee sugli aiuti di Stato».

La causa viene considerat­a una sorta di caso-pilota. Diversi, infatti, sono i contenzios­i tra Commission­e e Stati membri sulle esenzioni fiscali. Non a caso, a fianco del Belgio si è costituita in giudizio anche l’Irlanda, a cui la Commission­e europea ha imposto il recupero di 13 miliardi di tasse dalla Apple, decisione contro cui Dublino ha fatto ricorso. Lo stesso vale per l’Olanda che deve rispondere degli accordi fiscali favorevoli con Starbucks, considerat­i incompatib­ili con le regole europee sugli aiuti di Stato. O per il Lussemburg­o, dove sotto i riflettori è finito il gruppo Fiat Chrysler, per le esenzioni concesse alla controllat­a Fiat Finance & Trade. È molto probabile che la Commission­e faccia ricorso alla Corte di giustizia. Intanto però, anche se le questioni di sostanza restano e i casi sono diversi, un primo orientamen­to del Tribunale è arrivato ed è tanto più significat­ivo se si considera che tutti i casi di tax ruling sono stato affidati allo stesso collegio.

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