Abi alle banche: niente slittamenti per Mifid2
Una circolare agli associati ribadisce che i clienti vanno informati al più presto
Sgombrare il campo da ogni possibile dubbio e fraintendimento. Con questo intento, l’altroieri l’Abi ha inviato la circolare UMC/00270/2019 a tutte le banche associate per ribadire che non c’è alcun slittamento dei tempi di consegna ai clienti dell’informativa sui costi prevista dalla Mifid2.
Fermo restando il permanere di aree interpretative della normativa che meriterebbero chiarimenti, nella circolare l’Abi precisa che gli intermediari sono tenuti a inviare - appena possibile - la rendicontazione ex post dei costi sostenuti dai clienti sugli investimenti nel 2018. Un’informazione dettagliata che gli intermediari si apprestano a produrre per la prima volta quest’anno e che poi dovranno presentare ai clienti periodicamente almeno una volta l’anno.
La norma non definisce una data di scadenza precisa entro la quale gli intermediari sono tenuti a inviarla ogni anno alla clientela, ma c’è solo l’indicazione contenuta in una risposta pubblicata il 3 ottobre 2017 nelle Q&A dell’Esma di trasmetterla «as soon as possible», ovvero prima possibile come ribadito nella circolare dell’Abi. Gli intermediari quindi non devono tergiversare con l’invio, perché i mesi trascorrono velocemente e tra gli obiettivi della Mifid2 c’è quello di aumentare la trasparenza illustrando i costi ai clienti in maniera chiara, comprensibile, non fuorviante e tempestiva.
L’8 febbraio scorso Il Sole 24 Ore ha pubblicato un documento riservato con firma congiunta dell’Abi, Assoreti, Assosim e Assogestioni, nel quale vengono riportati una serie di dubbi interpretativi e relative proposte di soluzioni, sui quali le associazioni stanno lavorando in contatto con la Consob e l’Esma. Richiesta di chiarimenti che potrebbe indurre i singoli intermediari ad attendere risposte risolutive dalle authority.
Per evitare ogni equivoco, quindi, l’Abi ha deciso di inviare la circolare agli associati dove segnala altresì che l’Esma ha avviato e non concluso i lavori per fornire chiarimenti agli operatori di tutti i Paesi Ue in merito alle informative e rendicontazioni periodiche dei costi, per ottenere la maggiore omogeneità di tali normative nei mercati dell’Unione Europea. E quest’ulteriore richiesta di chiarimenti non è un tentativo di trovare scorciatoie rispetto alle norme, ma è dettata dalla necessità di avere un livellamento del campo di gioco con un’informazione omogenea e quindi comparabile a livello nazionale ed europeo.
I rendiconti dei costi vanno quindi inviati senza attendere questi ulteriori chiarimenti. Sarà cura delle associazioni, come riportato nell’ultimo passaggio della circolare Abi, di tornare sul tema e fornire agli associati altri elementi se l’Esma e la Consob pubblicheranno ulteriori documenti a riguardo. Nel frattempo Abi, Assoreti, Assosim e Assogestioni continueranno a confrontarsi con le authority, tenuto conto anche delle varie richieste formali di chiarimento inviate a Consob ed Esma a partire dal 2016.