L’hospitality italiana non si merita il cucchiaio di legno
IIn un evento come il Sei Nazioni la competitività conta anche fuori dal terreno di gioco. A contribuire all’appeal di una giornata o di un intero weekend - in modo da catturare il maggior numero di appassionati dall'Italia e dall'estero - serve una serie di strumenti di promozione.
Se poi la squadra di casa vive un momento di difficoltà questo aspetto si fa ancora più importante. A Roma ci si è attrezzati e sul contorno dei match l’Italia sembra lontana dall’assegnazione del cucchiaio di legno. Anzi, si gioca le posizioni di testa: sulla qualità della hospitality riservata a un segmento alto del pubblico come su tutto il resto dell’offerta, a partire dal “Villaggio” nel Parco del Foro Italico per continuare con gli ingressi gratuiti in una quarantina di musei per chi andrà (o è andato) alla partita.
In diverse aree all’interno dello Stadio Olimpico è allestita l’accoglienza comprensiva, oltre al biglietto d’ingresso, del pranzo e di una serie di momenti: da un drink di benvenuto al saluto di alcuni azzurri non impegnati nell’incontro, dal tè di fine partita al coffee break fra un tempo e l’altro.
Di volta in volta si avvicendano le eccellenze enogastronomiche di una regione italiana. Sono a disposizione tre pacchetti con soluzioni differenziate, per un totale di 1.200 posti. Di questi la metà è riservata a ospiti della federazione, e di suoi sponsor e partner, mentre il resto è messo in vendita tra agenzie e aziende che comprano i pacchetti per loro clienti, dipendenti e stakeholder.
Calcolando una media di 500 euro per ingresso, in questo settore le giornate di tutto esaurito (che coincidono quasi sempre con le visite di Francia e Inghilterra) portano a un incasso di circa 300mila euro.
Supera invece di norma le 30mila persone l’affluenza al Terzo Tempo Peroni Village, prima e dopo il match. Le variabili dipendono dal meteo, dall’orario della partita e ovviamente dagli spettatori presenti all’incontro, ma comunque il gradimento cui va incontro la struttura è sempre alto.
Organizzatrice del Villaggio, aperto già in dimensioni ridotte attorno allo Stadio Flaminio nel 2006, è la Fir, affiancata dallo sponsor Birra Peroni e - a partire dal 2016/2017 - dal gestore food & beverage UnoDue, società specializzata in ristorazione ed eventi itineranti di cui è contitolare l’ex tallonatore azzurro Fabio Ongaro. Peroni è fornitrice della birra, cura una buona parte dell’attivazione fornendo il supporto operativo e organizza gli spettacoli di intrattenimento che vanno in scena sul palco del Villaggio che porta il suo nome.
Si tratta di un complesso di 18mila metri quadrati, aperto anche a chi non ha il biglietto per la partita, con almeno metà degli stand “griffati” Peroni: venti spazi dedicati al consumo di cibo e birra, declinata in una serie di prodotti (dalla classica alla “cruda” e alla versione senza glutine, per fare qualche esempio). Sono presenti anche gli stand di sponsor e partner federali, realtà istituzionali e media partner. Mentre, all'insegna del “Rugby per tutti”, allo Stadio dei Marmi ci si può cimentare in varie versioni di giochi ovali.
Pierluigi Quattrini, sponsorship & events manager di Birra Peroni, specifica che all'evento lavora uno
Per i match degli Azzurri al Peroni Village nel Parco del Foro italico l’affluenza media supera le 30mila persone
staff di 350 persone e sottolinea una coincidenza di valori tra il rugby e lo sponsor del Villaggio: «Parliamo di rispetto per l’avversario, spirito di squadra, fair play dentro e fuori dal campo». Certifica il successo con un dato: «Aggiungendo anche le vendite all'interno dello stadio, in una giornata media si consuma birra per 250 ettolitri (in altre parole 25mila litri, ndr), con gli stranieri come migliori clienti».
Intanto a proposito di sponsor, la Federazione italiana rugby ha siglato nuovi accordi con Honda Motor Italia e con Trentino Marketing in vista della Coppa del Mondo giapponese in programma nel prossimo autunno. Honda succede a Renault e il suo apporto consiste principalmente nella messa a disposizione di un “parco” di 24 automobili per dirigenti e tecnici della federazione, con l’aggiunta di un contributo economico. E un contributo dovrebbe arrivare anche da Trentino Marketing (affiancato da Apt Valsugana-Lagorai), ma pure in questo caso il grosso dell’accordo non riguarda la parte “cash” bensì l’utilizzo a titolo gratuito di strutture sportive e alberghiere, con base a Pergine, per un totale di una ventina di giorni.