Via libera ai «fast food» prodotti in case private
Il sito The Spoon (thespoon.tech), specializzato in notizie di cucina e ristorazione, ha parlato di uberization dei servizi legati al cibo. Un fenomeno che, come ogni piccola o grande rivoluzione tecnologica – e quindi sociale e culturale – degli ultimi 30 anni potrebbe partire dalla California.
Alla fine del 2018 il Governatore dello Stato ha dato il via libera definitiva al Homemade Food Operations Act (tecnicamente, la legge AB 626), che legalizza e regolamenta le attività di produzione di cibi in case private. C’è chi lo fa per arrotondare, chi lo sceglie come piano B, magari stanco di lavorare 18 ore al giorno per uno dei giganti della Silicon Valley. O ancora, chi riesce a coniugare l’attività culinaria a scopo di lucro con lo smartworking, alternando le ore al computer con quelle in cucina. Fare torte, oltre che mangiarle, è un ben noto rimedio allo stress.Secondo The Spoon la AB626 potrebbe incentivare anche un’altra forma di peer-to-peer legato al cibo: chi possiede cucine super attrezzate potrà affittarle (a ore) a chi magari ha solo un angolo cucina inadatto a preparare pranzi o rinfreschi. Sulla scia del successo, a San Francisco, di Tinker Kitchen (tinkerkitchen.org), spazio di co-cooking affittabile da singoli o gruppi.