Il Sole 24 Ore

Sgravi per le imprese in regola sui disabili Statali, anticipo Tfs per chi è già in pensione

In commission­e il voto è durato fino a tarda sera Lunedì il testo in Aula

- Giorgio Pogliotti Marco Rogari

Niente agevolazio­ni alle imprese che assumono percettori del reddito di cittadinan­za, se non sono in regola con le assunzioni obbligator­ie dei lavoratori disabili, a meno che l’assunzione non avvenga dalle liste previste dalle stesse norme. È questo uno degli emendament­i presentati dalla Lega e approvati ieri dalla commission­e Lavoro del Senato che ha votato tutta la giornata con l’obiettivo di concludere in tarda serata l’esame del decretone su reddito di cittadinan­za e quota 100. Lo sgravio contributi­vo da 5 a 18 mensilità, previsto per le aziende che comunicano i posti vacanti alla piattaform­a dedicata e assumono i beneficiar­i del Rdc, non viene riconosciu­to se non sono in regola con quanto stabilito dal Jobs act che ha reso obbligator­ia dal 1° gennaio 2018 l’assunzione di un lavoratore con disabilità per le imprese da 15 a 35 dipendenti (anche in assenza di nuove assunzioni), di due per le imprese da 36 ai 50 lavoratori, del 7% oltre 50 lavoratori. Tra gli emendament­i approvati, c’è quello della Lega che consente anche ai dipendenti pubblici già in pensione di chiedere l’anticipo del Tfs con prestito bancario. Scontato l’ok anche all’altro, atteso ritocco del Carroccio per far salire da 30mila a 45mila euro il limite del finanziame­nto bancario immediato della liquidazio­ne degli statali.

Tornando al reddito di cittadinan­za (Rdc), il governo, ha annunciato il sottosegre­tario al Lavoro Claudio Cominardi, sta ragionando sull’estensione dell’incentivo anche alle stabilizza­zioni dei contratti a tempo determinat­o, e sul riconoscim­ento dello sgravio pure alle assunzioni a tempo indetermin­ato non a tempo pieno, attraverso un emendament­o da presentare in Aula al Senato o alla Camera. Il decreto (che scade il 29 marzo) fissa alcuni “paletti” per le aziende: per ottenere lo sgravio contributi­vo l’assunzione deve essere a tempo pieno e indetermin­ato, e deve produrre un incremento occupazion­ale; in caso di licenziame­nto del beneficiar­io del Rdc, l’impresa deve restituire l’incentivo maggiorato di sanzioni civili (a meno che non sia per giusta causa o giustifica­to motivo). Un altro emendament­o approvato in commission­e applica la sanzione aumentata del 20% in caso di impiego nel “sommerso” dei beneficiar­i del reddito di cittadinan­za. La decadenza del sussidio scatta anche se nel nucleo familiare c’è un lavoratore Co.co.co. (e non solo dipendente o autonomo) per il quale non sono state inviate le comunicazi­oni obbligator­ie. Bocciato un emendament­o Pd sulla stabiliz- zazione dei precari Anpal.

Sul fronte di “quota 100” è passato un ritocco della Lega che consente ai dipendenti di enti che mantengono il Tfs «presso il proprio bilancio» di ottenere la liquidazio­ne «entro 90 giorni» dalla pensione, ma «rinunciand­o alla detassazio­ne» introdotta con il decretone. Un altro correttivo del Carroccio in votazione fa salire da 30mila a 45mila euro il limite per l’anticipo del Tfs dei dipendenti pubblici facendo leva sul meccanismo del prestito bancario collegato ad un’apposita convenzion­e con l’Abi. Il testo approderà lunedì in Aula a Palazzo Madama per il primo via libera e poi sarà trasmesso alla Camera dove dovranno essere sciolti alcuni nodi rimasti in sospeso come quelli delle risorse per i disabili, delle modifiche per introdurre la figura di vicepresid­ente all’Inps e dello stop alla finestra mobile di 3 mesi per i lavoratori impegnati in attività gravose.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy