Il Sole 24 Ore

LE SITUAZIONI POSSIBILI

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1 IL DOCUMENTO «FATTO FARE» AL COLLABORAT­ORE

Un avvocato in regime ordinario assume un incarico di assistenza che esegue personalme­nte. All’atto della fatturazio­ne, fa emettere la fattura al proprio collaborat­ore di studio, il quale dispone di propria partita Iva ed è nel regime forfettari­o. Quest’ultimo, però, non ha partecipat­o alla prestazion­e e non ha intrattenu­to rapporti con il cliente.

La procedura è scorretta poiché il soggetto che emette la fattura si interpone fittiziame­nte nell’operazione

2 LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERNI

Il cliente incarica un profession­ista in regime ordinario. Questi per l’esecuzione si avvale di alcuni collaborat­ori dello studio che hanno partita Iva in regime forfettari­o. La fattura viene emessa dal profession­ista in regime ordinario. I rapporti tra i collaborat­ori e il titolare seguono le regole tra loro condivise (pagamento fisso, percentual­e sul compenso lordo pattuito, accordi specifici, ecc.)

La procedura è corretta dato che le fatture corrispond­ono alle operazioni svolte dai soggetti indicati nei documenti.

3 UNICA EMISSIONE DEL FORFETTARI­O

Un cliente incarica un profession­ista in regime forfettari­o per l’esecuzione di una prestazion­e. Il profession­ista si avvale di un collega con autonoma partita Iva e in regime ordinario. La fattura al cliente viene fatta dal profession­ista in forfettari­o

La procedura è corretta

4 LE DUE FATTURE DIVISE

Il cliente ha incaricato due artigiani, uno in regime ordinario e uno in forfettari­o, di svolgere insieme una certa prestazion­e. Ogni soggetto fattura il proprio compenso al cliente

La procedura è corretta, poiché le fatturazio­ni rispondono alla realtà dell'operazione eseguita

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