LE SITUAZIONI POSSIBILI
1 IL DOCUMENTO «FATTO FARE» AL COLLABORATORE
Un avvocato in regime ordinario assume un incarico di assistenza che esegue personalmente. All’atto della fatturazione, fa emettere la fattura al proprio collaboratore di studio, il quale dispone di propria partita Iva ed è nel regime forfettario. Quest’ultimo, però, non ha partecipato alla prestazione e non ha intrattenuto rapporti con il cliente.
La procedura è scorretta poiché il soggetto che emette la fattura si interpone fittiziamente nell’operazione
2 LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERNI
Il cliente incarica un professionista in regime ordinario. Questi per l’esecuzione si avvale di alcuni collaboratori dello studio che hanno partita Iva in regime forfettario. La fattura viene emessa dal professionista in regime ordinario. I rapporti tra i collaboratori e il titolare seguono le regole tra loro condivise (pagamento fisso, percentuale sul compenso lordo pattuito, accordi specifici, ecc.)
La procedura è corretta dato che le fatture corrispondono alle operazioni svolte dai soggetti indicati nei documenti.
3 UNICA EMISSIONE DEL FORFETTARIO
Un cliente incarica un professionista in regime forfettario per l’esecuzione di una prestazione. Il professionista si avvale di un collega con autonoma partita Iva e in regime ordinario. La fattura al cliente viene fatta dal professionista in forfettario
La procedura è corretta
4 LE DUE FATTURE DIVISE
Il cliente ha incaricato due artigiani, uno in regime ordinario e uno in forfettario, di svolgere insieme una certa prestazione. Ogni soggetto fattura il proprio compenso al cliente
La procedura è corretta, poiché le fatturazioni rispondono alla realtà dell'operazione eseguita