I soci della Srl possono assumere moglie e fratello
In riferimento alla circolare Inps 179/1989, una Srl con due amministratori (ciascuno con una quota del 50%) vorrebbe assumere due dipendenti: il fratello di un socio e la moglie dell’altro. Essendoci un vincolo di parentela, possono essere assunti come lavoratori dipendenti? La circolare Inps citata dice che se la Srl ha solo due soci« entrambi parenti conviventi o se il parente convivente del lavoratore sia titolare di tutti i poteri sociali o abbia la maggioranza delle azioni o delle quote sociali, il rapporto, ancorché intercorso con la società, non è convalidabile». Io credo che il rapporto sia convalidabile, fermo restando che l’onere della prova spetta all’azienda mediante il pagamento delle ritenute, contributi, e busta paga con bonifico bancario, e vi sia un reale vincolo di subordinazione. È corretto?
A.T. - PALERMO
La normativa vigente e la consolidata giurisprudenza in materia ammettono la possibilità di costituire un rapporto di lavoro subordinato tra soggetti legati da vincoli di coniugio, parentela entro il 3° grado, affinità entro il 2° grado o convivenza.
In tal caso, il datore di lavoro, indipendentemente dal vincolo familiare, dovrà farsi regolarmente carico di tutti gli oneri formali e sostanziali di legge e di contratto, anche in relazione al pagamento della retribuzione ed al versamento delle relative ritenute nei tempi e modi previsti dalla normativa vigente.
Pur non potendo trarsi dal quesito maggiori informazioni utili ad individuare eventuali sovrapposizioni di ruoli e/o cariche, si segnala che nel caso di specie, anche alla luce delle pronunce giurisprudenziali intervenute in materia (Cassazione, sentenza 23676/2014) nulla parrebbe ostare all’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato, pur non potendosi ritenere pertinente il richiamo alla Circolare Inps 179/1989, attinente alla diversa tematica della convalida.