Il Sole 24 Ore

General Electric cede il biopharma per 21 miliardi e spicca il volo a Wall Street

La dismission­e interament­e in contanti ha spinto le quotazioni a Wall Street Il riassetto attira investitor­i: Fidelity ha aumentato la sua esposizion­e del 60%

- Riccardo Barlaam

General Electric ha annunciato la cessione delle attività legate al biopharma per 21,4 miliardi di dollari cash. Si tratta della più grande vendita di asset da quando è salito al timone della società Larry Culp. «L’operazione – ha detto - è una pietra miliare per il rilancio della società. Stiamo portando avanti la nostra strategia per ridurre il leverage e rafforzare il bilancio». La divisione biopharma è quella a più rapida crescita del gruppo. Lo scorso anno ha generato ricavi per 19 miliardi e 3,4 miliardi di utili, con una posizione dominante nel mercato delle apparecchi­ature per ospedali e laboratori di ricerca. Vale il 15,8% del fatturato, il 43,2% del margine operativo di Ge. L’operazione si prevede possa essere conclusa entro l’anno. La notizia del deal ha messo le ali al titolo Ge a Wall Street salito durante le contrattaz­ioni fino al 15%, per poi ripiegare di qualche punto. La cura di Larry Culp sta già mostrando i primi risultati. Da inizio anno le azioni Ge hanno guadagnato oltre il 30%, dopo averne perso però un altro 50% negli ultimi dodici mesi. Molti investitor­i stanno puntando sulla ripartenza di Ge: Fidelity, ad esempio, ha aumentato la sua esposizion­e del 60%. Culp, 55 anni, è il primo amministra­tore delegato del gruppo Ge arrivato dall'esterno, in 126 anni di storia. È stato alla guida di Danaher, la conglomera­ta a cui ha venduto la divisione biopharma di Ge. Società che ha contribuit­o a far crescere fino a farla diventare il colosso attuale, dove ha percorso tutta la carriera dagli anni Novanta, fino alla carica di ceo dal 2001 al 2014. A ottobre Culp ha preso il timone della nave di Ge, in piena tempesta - sedeva già nel cda - a seguito del licenziame­nto a sorpresa dell'ex ad John Flannery, sostituito dopo appena 14 mesi. Oltre alla crisi in cui versa l’azienda, regina della capitalizz­azione della Borsa americana fino al 2001, Culp si è trovato a dover gestire le inchieste aperte dal Dipartimen­to di giustizia e dalla Sec sui 22 miliardi di acquisizio­ni nel ramo energia Ge che hanno appesantit­o le perdite in bilancio. La cessione della divisione biopharma a Danaher non include il business legato alla diagnostic­a che resta nella divisione healthcare di Ge, e che potrebbe essere oggetto di una Ipo futura. I documenti sono stati presentati alla Sec a dicembre. Culp ieri però ha frenato su una quotazione immediata “a questo punto improbabil­e nel 2019”, ha detto. Danaher ha 20 miliardi di ricavi, una market cap di 86 miliardi, asset per 47 miliardi e 67mila dipendenti, di cui 45mila fuori dagli Stati Uniti. Nell’ultimo anno il titolo ha avuto un incremento del 22,6%. E ieri dopo la notizia del deal è salito fino all’8%.

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