General Electric cede il biopharma per 21 miliardi e spicca il volo a Wall Street
La dismissione interamente in contanti ha spinto le quotazioni a Wall Street Il riassetto attira investitori: Fidelity ha aumentato la sua esposizione del 60%
General Electric ha annunciato la cessione delle attività legate al biopharma per 21,4 miliardi di dollari cash. Si tratta della più grande vendita di asset da quando è salito al timone della società Larry Culp. «L’operazione – ha detto - è una pietra miliare per il rilancio della società. Stiamo portando avanti la nostra strategia per ridurre il leverage e rafforzare il bilancio». La divisione biopharma è quella a più rapida crescita del gruppo. Lo scorso anno ha generato ricavi per 19 miliardi e 3,4 miliardi di utili, con una posizione dominante nel mercato delle apparecchiature per ospedali e laboratori di ricerca. Vale il 15,8% del fatturato, il 43,2% del margine operativo di Ge. L’operazione si prevede possa essere conclusa entro l’anno. La notizia del deal ha messo le ali al titolo Ge a Wall Street salito durante le contrattazioni fino al 15%, per poi ripiegare di qualche punto. La cura di Larry Culp sta già mostrando i primi risultati. Da inizio anno le azioni Ge hanno guadagnato oltre il 30%, dopo averne perso però un altro 50% negli ultimi dodici mesi. Molti investitori stanno puntando sulla ripartenza di Ge: Fidelity, ad esempio, ha aumentato la sua esposizione del 60%. Culp, 55 anni, è il primo amministratore delegato del gruppo Ge arrivato dall'esterno, in 126 anni di storia. È stato alla guida di Danaher, la conglomerata a cui ha venduto la divisione biopharma di Ge. Società che ha contribuito a far crescere fino a farla diventare il colosso attuale, dove ha percorso tutta la carriera dagli anni Novanta, fino alla carica di ceo dal 2001 al 2014. A ottobre Culp ha preso il timone della nave di Ge, in piena tempesta - sedeva già nel cda - a seguito del licenziamento a sorpresa dell'ex ad John Flannery, sostituito dopo appena 14 mesi. Oltre alla crisi in cui versa l’azienda, regina della capitalizzazione della Borsa americana fino al 2001, Culp si è trovato a dover gestire le inchieste aperte dal Dipartimento di giustizia e dalla Sec sui 22 miliardi di acquisizioni nel ramo energia Ge che hanno appesantito le perdite in bilancio. La cessione della divisione biopharma a Danaher non include il business legato alla diagnostica che resta nella divisione healthcare di Ge, e che potrebbe essere oggetto di una Ipo futura. I documenti sono stati presentati alla Sec a dicembre. Culp ieri però ha frenato su una quotazione immediata “a questo punto improbabile nel 2019”, ha detto. Danaher ha 20 miliardi di ricavi, una market cap di 86 miliardi, asset per 47 miliardi e 67mila dipendenti, di cui 45mila fuori dagli Stati Uniti. Nell’ultimo anno il titolo ha avuto un incremento del 22,6%. E ieri dopo la notizia del deal è salito fino all’8%.