Il Sole 24 Ore

Di Maio sotto assedio, ora riorganizz­azione

Prime novità oggi e domani Apertura a liste civiche «organiche» al movimento

- Manuela Perrone

Il tonfo più pesante è il loro. Dopo l’exploit alle politiche con il 42%, i Cinque Stelle vedono il loro candidato in Sardegna, Francesco Desogus, arrivare terzo e la lista ridimensio­nata intorno al 10 per cento. Un risultato peggiore di ogni previsione e ben al di sotto della soglia psicologic­a del 20% ritenuta accettabil­e alla vigilia. Che spinge i vertici M5S, a partire da Luigi Di Maio, ad accelerare l’annunciata riorganizz­azione interna: le prime mosse saranno proposte su Rousseau tra oggi e domani.

La parola d’ordine per contrastar­e la narrazione di una débâcle è una: sdrammatiz­zare. Ma dopo lo spoglio definitivo non regge la lettura fornita a caldo subito dopo gli exit poll, quando il M5S risultava comunque prima forza politica. I dati reali dicono che il primo partito in Sardegna è il Pd, seppur ridimensio­nato. «Il Movimento non c’era cinque anni fa nell’Isola, mentre adesso entra in Consiglio regionale», ripetono i pentastell­ati. Attaccando le «ammucchiat­e» di liste che hanno sostenuto sia il vincitore Christian Solinas sia il secondo classifica­to Massimo Zedda.

Eppure è proprio l’apertura alle liste civiche una delle novità all’orizzonte del M5S per recuperare smalto sui territori. A confermare che inizierà «in maniera sperimenta­le» è lo stesso Di Maio, parlando di «liste civiche vere», non come quelle che si vedono alle elezioni dove «nessuna lista ha una tradizione precedente alla campagna elettorale». L’idea è dunque quella di presentars­i con liste che comunque raccolgano attivisti e candidati “organici” al Movimento.

Ma questo tassello sarà l’ultimo del puzzle della riorganizz­azione concordata durante il pranzo romano di giovedì scorso tra Di Maio, Grillo e Casaleggio, che dovrebbe essere ratificata online dagli iscritti entro marzo. Si comincia subito in questi giorni, invece, dalla nuova architettu­ra del Movimento: un team nazionale suddiviso per temi e referenti regionali, per i quali si pescherà innanzitut­to dai volti più noti, come Giancarlo Cancelleri in Sicilia, Sara Marcozzi in Abruzzo, Max Bugani in Emilia Romagna. Duplice l’obiettivo: estendere i processi decisional­i e allargare il coordiname­nto anche ai non “dimaiani”. Una risposta alle accuse di ipervertic­ismo piovute dalla minoranza interna. Dopo si procederà con la modifica del divieto di doppio mandato, che cadrà per i consiglier­i comunali, e con le liste.

In molti, però, non sembrano accontenta­rsi. Non solo in Sardegna, dove a Oristano il 10 marzo si riuniranno meetup e attivisti e si medita un documento contro i vertici. Anche a Roma si alza il tiro contro il capo politico. La senatrice Paola Nugnes, vicina a Roberto Fico, è stata chiara: «Una riorganizz­azione calata dall’alto non è la soluzione. La leadership di Di Maio va messa in discussion­e». Lui, per il momento, è ottimista. Alle europee mancano tre mesi. E là conservare almeno il 25% diventa anche un obiettivo personale.

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Luigi Di Maio «Avanti con la riorganizz­azione» e tra oggi e domani «ci saranno novità importanti per il M5S. È inutile confrontar­e le amministra­tive con le politiche. Per il governo non cambia nulla».

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