Tria: «Tav, nessuno investe se i patti saltano L’oro? È di Bankitalia»
Scontro con Toninelli che replica: «Ricordi che c’è un contratto di governo». Il ministro del Tesoro: «Le voci di aumento Iva? Follie. Basta con la fissazione della manovra-bis»
L’ oro di Banca d’ Italia è di Banca d’ Italia. E Via Nazionale è «indipendente».
Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ferma così il dibattito intorno alleriserve valutarie della Banca centrale, animato dalla proposta di legge leghista depositata dal presidente della commissioneBilancio della Camera Claudio Borghi per spiegare che la «proprietà» dell’oro è «dello Stato italiano» (la discussione è partita il 13 dicembre). Ma a chiusura di una giornata che nelle elezioni sarde si è rivelata vittoriosa per il Carroccio e pessima per i Cinque Stelle, Tria è ecumenico nel tirare bordate alle parole d’ordine dei due azionisti di governo. In casa M5S si fanno sentire le riflessioni sulla Tav: «Bisogna capire che nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che con un cambio di governo non sta più ai patti, cambia i contratti, cambiale leggi e le fa retroattive », ribadisce sottolineando che« il segnale che si dà» è il« punto principale », più dei dibattiti eterni sulle analisi costi benefici incorso d’ opera .« Ha dimenticatoche c’ è un contratto di governo, dovrebbe ricordarlo », risponde subito il ministro delle Infrastrutture Danilo Toni nel li. Che intima :« Trias iat terrà a quello che c’è scritto nel contratto».
Nell’intervista serale a «Quarta Re
pubblica», com’è nello stile prevalente
dell’uomo, il tono di Tria è tranquillo e sorridente. Ma le parole sono chiare. E puntano a riportare una certa ortodossia in un dibattito di politica economica che a volte la perde.
Il semaforo è rosso per le pressioni su Bankitalia, che oltre agli stop sulle nomine nel direttorio passano anche dalla proposta Borghi. Obiettivo dichiarato è chiarire la proprietà statale dell’ o rodi Bankitalia, diventata secondo la presentazione del disegno di legge «un ircocervo giuridico», e spiegare che Via Nazionale ha il compi todi« gestire e detenere le riserve asolo titolo di deposito ». Due settimane fa, nella conferenza stampa post-voto in Abruzzo, aveva giudicato« interessante» e« da approfondire»la proposta. Ma Tria nonne avverte il bisogno. «Com’è noto facciamo parte dell’Unione monetaria europea – spiega il professore – per cui nessuno può disporre delle riserve ufficiali se non la Banca centrale per manovre monetarie.Bank italia non può dare oro allo Statoitaliano–chiude–perchésarebbe appunto un aiuto di Stato».
Su Tav e grandi opere, come certifica la replica di Toninelli, al titolare dei conti basta rievocare l’esigenza di certezze per gli investitori, già ricordata venti giorni fa alla Camera, per riaccenedere le tensioni nel governo. Tensioni che sull’asse Mef-ministero delle Infrastrutture corrono su molti temi del capitolo investimenti. A partire dalla battaglia su chi dovrà gestire la «centrale di progettazione» pensata dalla manovra per superare i deficit tecnici della Pa (Sole 24 Ore di sabato), mentre Palazzo Chigi si intesta la cabina di regia «Strategia Italia» e la struttura di missione «Investitalia».
Un’ altra ortodossia, quella delle regole fiscalieuropee coni loro rischi« pro ciclici », resta invece nel mirino del ministro. Che torna a respingere l’ idea di manovra-bis, e bolla come« follia» le ipotesi di aumenti Iva in corso d’anno, anche perché l’esigenza nascerebbe in caso di spese oltre i target e non da ragioni di congiuntura. «Siamo a febbraio», dice, quindi ogni dibattito sul tema è speculazione.Anzi, agli occhi del ministro è una «fissazione», in un clima da tifo per il peggio che a Tria ricordale« trico teus es» intente a sferruzzare assistendo alle esecuzioni sulla ghigliottina. Proprio da Parigi, dove venerdì incontra il ministro dell’ Economia francese Bruno Le M aire, il titolare dei conti italiani dovrà avviare un’opera di convinzione da estendere anche a un altro parigino illustre, Pi erre Mosco vi ci. Che ha già avvertito divol erri discutere a maggio i termini di un programma nato sulla ba sedi una stima di crescita all’1% oggi lontanissima.