Da Olgiate Comasco il bus elettrico per l’Europa
Il prototipo è stato rivisitato in Italia a livello di design e lay out interno
Una sinergia che va ben oltre il classico sodalizio commerciale per la distribuzione di un prodotto made in China. E non potrebbe essere altrimenti, visto e considerato che dietro questa sinergia c’è una “newco” vera e propria, Alfabus Europa, fondata a novembre 2017 e con sede a Olgiate Comasco, in provincia di Como.
L’idea di dare vita a questa joint venture è venuta alla cinese Jiangsu Alfa Bus (azionista di maggioranza) e all’italiana Basco (rivenditore lole di mezzi pubblici usati) e risponde a una precisa strategia, quella di adattare gli autobus elettrici di classe I “Full Electric” del produttore asiatico (già noto in Italia per i suoi veicoli green utilizzati a Trieste e all’Expo 2015 di Milano) agli standard del mercato europeo, attraverso una profonda opera di reingegnerizzazione.
In rampa di lancio, dopo la sperimentazione condotta a Madrid e l’omologazione del Tüv, c’è il primo esemplare interamente sviluppato dalla nuova società, un bus di 12 metri, denominato Ecity L12. Ha una “base” cinese per ciò che concerne il telaio monoscocca e la componentistica elettrica (centraline di controllo, inverter, motore) ma è stato completamente rivisitato in Italia a livello di design, lay out interno (posto guida, sedili, vano passeggeri e struttura dell’abitacolo), impianto frenante e di climatizzazione, disposizione delle batterie (dodici moduli, sei posizionate sul tetto ed altrettante nel posteriore). Di fattura europea ed italiana sono inoltre gli assali, le porte e il cruscotto e l’ampio parco accessori, fra cui indicatori di percorso, obliteratrici e supporti audiovisivi, mentre sono ancora cinesi la sensoristica per il monitoraggio dello stato delle batterie e il software per controllare in tempo reale le varie componenti elettriche e trattive. A livello di prestazioni, il bus è in grado di immagazzinare oltre 350 kWh di elettricità e si può ricaricare completamente in circa sei ore.
Altri due mezzi da 12 metri, evoluzione dell’Ecity L12 ed ulteriormente migliorati rispetto all’originale in fatto di funzionalità, sono pronti ad entrare in attività prossimamente e, come ci conferma Gabriele Badiali, Sales Department di Alfabus Europa, sono già diverse le dimostrazioni di interesse ricevute da aziende di trasporto pubblico italiane per questa soluzione, che sarà seguita entro fine anno da un nuovo modello da 8 metri. I prototipi realizzati fino a oggi, ha spiegato ancora Badiali, sono stati assemblati direttamente presso la sede di Olgiate Comasco, mentre a regime la produzione in serie dei bus destinati all’Europa sarà affidata all'impianto Alfa Bus di Jiangyin, a 150 chilometri da Shanghai, dove vengono sfornati circa 3mila veicoli ogni anno.
Costi, benefici e obiettivi
Non c’è ancora un prezzo di listino definito per l’Ecity L12 ma si può ragionare su un ordine di costi doppio rispetto a un analogo mezzo alimentato a gasolio; parliamo quindi di circa 500mila euro di investimento. Tanti? Dipende dai vantaggi conseguibili, che per le aziende di trasporto non si limitano, come logico pensare, alla sola riduzione dei consumi e delle emissioni ma abbracciano la qualità del servizio offerto e soprattutto il sostanziale abbattimento dei costi di manutenzione della parte motoristica ed elettrica. Quanto agli obiettivi, il piano di sviluppo di Alfabus Europa prevede di arrivare nel medio termine a produrre (e vendere) 200/250 veicoli all’anno, partendo dalla cinquantina di mezzi stimati per il 2019.