Il Sole 24 Ore

«Huawei, il target è l’Europa con gli smartphone pieghevoli»

Walter Ji, presidente consumer: «Vogliamo stimolare il mercato»

- Luca Salvioli

«È il frutto di un lavoro di ricerca durato almeno 3 anni. Siamo consapevol­i che il prezzo sia elevato, tuttavia questo modello serve per stimolare il mercato e dagli un'indicazion­e per il prossimo futuro. Sono convinto che in due o tre anni i prezzi caleranno in maniera decisa e gli smartphone pieghevoli diventeran­no non solo una punta di innovazion­e ma qualcosa di mainstream». Walter Ji, presidente della divisione consumer di Huawei per l'Europa occidental­e, parla con in mano il Huawei Mate X da 2.299 euro appena presentato al salone tecnologic­o di Barcellona. È il primo telefono con schermo flessibile per il colosso cinese. Arriva qualche giorno dopo quello di Samsung. Costa 2.299 euro, probabilme­nte un record per il mercato, dopo i 2mila euro del cugino coreano.

Al manager piace fare previsioni. A maggio2016,inunaprece­denteinter­vistaconIl­Sole24Orea­vevadettoc­heentro due anni Huawei sarebbe diventata la prima azienda produttric­e di smartphone in Italia. Ai tempi la sua percentual­e, in quanto a volumi di vendita, era sottoil20%.Nel2018,secondoGfk,èarrivata al 27,7% contro il 22% del 2017, conquistan­do la prima posizione. La predizione del manager si è dunque rivelata corretta, anche se la battaglia con Samsung si gioca di mese in mese: a gennaio in testa sono passati nuovamente i coreani.

Al Mobile World Congress Huawei si presenta dopo un anno difficilis­simo sul fronte delle relazioni con gli Stati Uniti sul 5G e sulla sicurezza nazionale, i cui strascichi sono arrivati anche in alcuni Paesi europei come Germania e Regno Unito. Al momento non ci sono stati effetti in Italia. La parte sotto attacco è quella dello sviluppo delle reti, mentre la divisione prodotti come conseguenz­a di questa tensione sta spingendo ancora di più sul vecchio continente. «Da 7 anni ci siamo dati l'obiettivo di crescere in Europa, ora siamo conosciuti e apprezzati da operatori e consumator­i. I nostri migliori Paesi sono Italia, Portogallo e Spagna dove abbiamo quote di mercato vicine al 30%» commenta Ji.

Passando allo smartphone pieghevole, al momento nonostante il costo elevato per l'azienda la marginalit­à è negativa. Serve per «stimolare l'ecosistema», e dunque gli sviluppato­ri. «Il suo punto di forza è che da chiuso si può usare con una mano come un normale smartphone, quando si apre si può sfruttare lo schermo da 8 pollici per vedere foto, video e lavorare su documenti per il business”. Il concept è molto diverso dal Samsung Galaxy Fold, che si apre come un libro e dunque ha lo schermo grande all'interno. Nel caso Huawei, invece, la pellicola Oled è esterna. Inoltre il Mate X ha al suo interno un modulo 5G. Diversi modelli presentati qui a Barcellona hanno compatibil­ità con il 5G: a oggi la rete di nuova generazion­e è però soltanto in fase di test. La promessa è che ci saranno le prime offerte commercial­i entro la fine dell'anno.

WALTER JI Il manager è presidente della divisione consumer del colosso cinese Huawei

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